XL Campionato del mondo di Othello

dal 2 al 5 Novembre 2016

Federazione Nazionale Gioco Othello - Mito -J-


Vincitore:
Piyanat Aunchulee



Formula:
13 turni + semifinali e finali

I quarantesimi Campionati del Mondo si giocavano a Mito. Quando un evento così prestigioso si disputava in Giappone era un po’ come se il gioco stesso facesse ritorno a casa. Sarà perché si tornava nella terra del sol levante ogni 10 anni, perché alla stazione di Mito si trovava uno striscione enorme che ne pubblicizzava l’evento, o forse per queste e tante altre cose insieme che il mondiale quest’anno aveva un sapore speciale. Un sapore dolce con retrogusto amaro. Il suo inventore, Goro Hasegawa ci lasciava pochi mesi prima, e la moglie veniva a ritirare un premio di ringraziamento che la Megahouse e tutto il mondo othellistico voleva riconoscere a lei e a suo marito, per quanto fatto per la crescita del gioco stesso.
Non a caso si poteva vantare della partecipazione di ben 84 giocatori, tra i quali figuravano i pluricampioni del mondo Ben Seeley e Yusuke Takanashi, favoriti d'obbligo della vigilia. L'Italia veniva ben rappresentata da Francesco Marconi (Gran Maestro), Paolo Scognamiglio (vice campione italiano), Domenico Palladino (terzo ai campionati italiani) e Maria Serena Vecchi (campionessa italiana categoria donne). Da evidenziare anche la presenza del nostro Luigi Puzzo tra le file della Bielorussia.
La serata inaugurale vedeva i giocatori presentarsi in abiti eleganti, come da tradizione. Uno stand vendeva il cioccolato originale Otello della Novi, a prezzi un po’ alti rispetto a quanto siamo abituati in Italia. Si poteva trovare il gioco in scatola con grande facilità, sia all’evento che in giro per la città. Una versione speciale, rifinita da bordi in ebano scuro arrivava a costare 500 euro. Chi voleva poteva provare lo Yukata, una sorta di Kimono, e nell’area preposta al buffet di benvenuto si poteva assaggiare il natto, un piatto tipico locale. Come tutte le feste che si rispettino in Giappone, prima di bere sakè, venivano aperte le botti a martellate, da parte di tutti i campioni giapponesi.
Arrivava il momento degli accoppiamenti del primo turno, tra sorrisi e volti emozionati. I giocatori venivano estratti con i tipici distributori dei gachapon e all’improvviso si entrava in clima torneo. Tra pranzi in scatola giapponese, con il cibo perfettamente incastrato e dai colori fluo, e bevande sempre disponibili, si giocavano 13 turni tiratissimi. Tra i tanti campioni presenti, che qualcuno di essi sarebbe rimasto fuori dalle semifinali era inevitabile, ma in pochi potevano immaginare che tra questi ci fosse l’americano Ben Seeley, addirittura dodicesimo ad otto punti. Primo, con solo vittorie all’attivo, chiudeva il giovane giapponese Yasushi Nagono, seguito a 11 da Yusuke Takanashi, a 10 dal cinese Yan Song e a 9 e mezzo dal tailandese Piyanat Aunchulee.
Mentre la finale Juniores veniva vinta da Masaki Wada sul rappresentrante svizzero Arthur Juigner e la cinese Zhen Dong conquistava il titolo femminile, tutti gli occhi erano puntati sulle semifinali assoluti, con il pubblico locale che auspicava una finale tutta nipponica. Invece accadeva che entrambi i giapponese venivano sconfitti senza riuscire a vincere una partita, grazie soprattutto alla qualità degli avversari, piuttosto che dai loro errori.
Il playoff per il terzo posto si risolveva a favore del quattro volte campione del mondo Yusuke Takanashi, mentre la finale andava ad appannaggio di Aunchulee, capace di vincere due a zero al termine di gare equilibrate e giocate mostruosamente bene da entrambi i contendenti.
Alla fine poco importava se per la prima volta il mondiale giapponese era vinto da un giocatore straniero, soprattutto se durante la cena di ringraziamento il sorriso del piccolo Masaki Wada illuminava il locale mentre passava ad ogni tavolo per brindare alla sua vittoria con in mano un succo d'arancia.



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