Memorie di un vecchio Othellista

01 Settembre 2005


Memorie di un vecchio Othellista
Storia "non ufficiale" dell'Othello in Italia

Rispondendo ad un gentile invito del caro vecchio amico Francesco Marconi, provo a raccontare una informale “storia” dell’Othello in Italia, essendo ormai io il giocatore in attività con più “anni di servizio” othellistico sulle spalle. Lo farò affidandomi ai ricordi e senza alcuna pretesa di scrivere una vera e propria storia ufficiale della Fngo. Mi scuso quindi in anticipo se qua e la troverete delle imprecisioni su nomi e date, legate al fatto che... la mia memoria non è più quella di una volta. Iniziamo dal punto di partenza: la mia scoperta dell’Othello nella lontana primavera 1979, ben 26 anni fa. A quei tempi ero un accanito lettore del Guerin Sportivo (passione trasmessa oggi a mio figlio, insieme a quella del tifo appassionato per l’Inter e... fortunatamente insieme a quella per letture un poco più ... impegnative) ed un giorno lessi che era possibile iscriversi al secondo campionato italiano di un nuovo gioco, chiamato Othello, e c’era un tagliando da ritagliare e spedire al Guerin. Essendo da sempre amante di qualunque genere di giochi e competizione, non ci pensai su due volte, andai a comprare una scatola del gioco (edizione Baravelli), mi piacque ed inviai la scheda di iscrizione. Dopo qualche settimana ricevetti la lettera di convocazione alle qualificazioni regionali per la Campania, che si sarebbero svolte a Napoli nella sede del Cral di una grande agenzia di assicurazioni, coordinate da un certo Vincenzo Peccerillo. Andai al torneo di qualificazione, cui, ad essere sinceri, si presentò un numero abbastanza limitato di giocatori e da cui uscirono qualificati tre giocatori, uno per ogni categoria: il sottoscritto come categoria Seniores (over 18), Vincenzo Peccerillo come cat. Juniores (Under 18) ed il giovane R. Liuzzi come cat. Allievi (Under 13). Finali del torneo erano previste a settembre a Sassomarconi (BO), ospiti della Baravelli. Quella era la seconda edizione dei Campionati Italiani, perché la prima, come venni poi a sapere da Peccerillo, era stata disputata l’anno precedente, 1978, a Zola Predosa (Bo), sponsorizzata dal famoso giornalino “Topolino”. C’erano due categorie ed erano risultati vincitori il giovane Vincenzo Peccerillo come cat. Juniores e quello che sarebbe poi diventato il “mitico” Andrea Morolli. Entrambi erano stati inviati, sempre a spese Baravelli, ai II campionati mondiali, disputatasi a New York nel novembre 1978, ma senza chiarire chi avrebbe rappresentato l’Italia. Era stata addirittura ventilata la possibilità di uno spareggio da disputarsi sull’aereo nella lunga trasvolata... ma poi la Baravelli preferì affidarsi al più anziano Andrea, con grande delusione del simpatico Vincenzo. I partecipanti a quel II mondiale (il primo si era disputato nel 1977 a Tokyo, vinto dal Hiroshi Inoue sul orvegese Thomas Heiberg), erano nove e vincitore sarebbe risultato ancora un giapponese: Hideshi Maruoka, che superava facilmente in finale l’americana Carol Jacobs. Deludente la prestazione del nostro Andrea, che doveva accontentarsi del nono ed ultimo posto posto, mentre Vincenzo si sarebbe consolato facendo la... pedina (con cappellino intercambiabile nero e bianco) in una mega partita vivente di Othello disputatasi a Central Park! Ma torniamo al 1979. Una volta ualificat i, io e Vincenzo decidemmo di incontrarci alcune volte a casa sua a Napoli per allenarci e quella fu per me
  un’ottima occasione per scoprire i primi rudimenti della strategia othellistica (ammetto che, fino a quel momento, ero uno scatenato mangia-mangia) e per conoscere meglio il simpaticissimo Vincenzo e la sua bella famiglia (sorella e genitori, con il padre che lo seguiva sempre ai tornei ed aveva la notevole “fortuna” caratteristica di vincere spessissimo a qualunque tipo di concorsi a premi!). Arriva settembre e si va a Sassomarconi per le finali; i campionati erano organizzati con tre diversi tornei, uno per ogni categoria ed ognuno con 16 giocatori che si scontravano ad eliminazione di diretta su partita secca con ottavi, quarti, semifinali e finali. Io ero convinto di non avere alcuna speranza, essendo Andrea Morolli il grande favorito del mio torneo Seniores. Ed invece al primo turno la clamorosa sorpresa, Andrea Morolli (che giocava con la maglia azzurra della nazionale italiana, molto immedesimato nel ruolo di campione in carica ed un pò distaccato dal resto del gruppo, a differenza dell’estroverso Vincenzo) viene eliminato dalla giocatrice locale dell’Emilia-Romagna (di cui purtroppo mi sfugge il nome). Non scorderò mai l’espressione del buon Andrea: la rappresentazione della delusione, non poteva credere di aver perso. Ed in finale Seniores toccava proprio a me sfidarmi con la bella “ammazza-Morolli”, sostenuta dal tifo locale. I consigli ricevut i in allenamento da Vincenzo mi risultavano molto utili e, con mia sorpresa, mi ritrovavo Campione Italiano Seniores. Nel frattempo Vincenzo Peccerillo vinceva senza problemi la sua categoria e il piccolo Liuzzi vinceva tra gli Allievi. Quindi i tre “napoletani” (anche se io sono orgoglioso di essere siciliano, ero annoverato nella pattuglia campana, vivendo ed essendomi qualificato a Napoli...) erano Campioni Italiani. Per evitare l’ambiguità della edizione precedente, la Baravelli aveva previsto un torneo finale a tre per stabilire chi doveva essere il Campione Italiano Assoluto, per rappresentare l’Italia ai Mondiali 1979 a Roma. La finale non ha storia: Vincenzo supera facilmente Liuzzi, io riesco incredibilmente a perdere contro il giovanissimo Liuzzi (mai sottovalutare un avversario...) e nell’ultimo incontro, al termine di una bella partita, Vincenzo mi batte, laureandosi Campione Italiano assoluto. Sarà quindi lui ad andare a Roma nel Novembre 1979 per i III campionati del mondo (a quei tempi partecipava un giocatore per nazione e non esisteva il torneo a squadre), che sarebbero stati vinti dal giapponese Hiroshi Inoue (si, lo stesso che aveva vinto i primi Mondiali a Tokyo nel 1977) davanti all’astro nascente americano Jonathan Cerf, terzo l’inglese Joseph Alan Woch e quarto il nostro bravo Vincenzo Peccerillo. Un fatto davvero notevole di quei Mondiali fu l’udienza privata con il Papa dei partecipanti al torneo, con una foto in cui viene consegnata al Santo Padre, Giovanni Paolo II, una scatola del nostro amato gioco. Ma, dopo la soddisfazione di veder disputati i campionati Mondiali in Italia, nuvole nere si abbattono sull’Othello in Italia. La Baravelli decide di non sostenere più il gioco e si ha il timore, tra i giocatori del tempo, che “il giocattolo si sia rotto” e che non si parlerà più di campionati italiani. Fortunatamente non fu così. Ma di questo parlerò nella prossima puntata.

Autore: Biagio Privitera

 

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