Memorie di un vecchio Othellista /2 Storia "non ufficiale" dell'Othello in Italia
1980
La caduta degli dei giapponesi e primo podio italiano ai Mondiali con Peccerillo Alla fine della prima puntata di questa mia storia eravamo arrivati all’anno 1980, quando la Baravelli decise di cessare ogni supporto all’Othello e si temette che si trattasse della fine per l’Othello in Italia. I III Campionati sarebbero stati o r ganizz a t i, come l ’anno precedente, dal Guerin Sportivo e dalla F.I.O. (Federazione Italiana Othello, emanazione della Baravelli) e le locandine sul Guerin Sportivo indicavano il 20-21 settembre 1980 come la data della finale. Invece, ad inizio estate, ci fu la decisione della Baravelli di mollare l’Othello e quindi i terzi Campionati Italiani non si sarebbero più disputati! Di conseguenza non c’era il Campione Italiano 1980 che sarebbe dovuto andare a rappresentare l’Italia ai Mondiali in programma a Londra. Ma lo spirito di iniziativa ed intraprendenza di Vincenzo Peccerillo risolsero il problema. Telefonò personalmente al sig. Becker, organizzatore di tutte leedizioni dei Mondiali e gli disse che, essendo lui ancora il Campione Italiano dell’anno precedente, aveva diritto ad andare ai Mondiali. Il sig. Becker accettò la proposta di Vincenzo che si pagò personalmente il viaggio ai Mondiali, mentre l’organizzazione gli offrì il soggiorno a Londra (quelli erano i tempi in cui i partecipanti ai Mondiali erano pochi, uno per nazione, e l’organizzazione centrale e gli sponsor nazionali coprivano tutte le spese di viaggio e soggiorno). I Mondiali si disputarono in una singola giornata, il giorno 27 Ottobre 1980, all’hotel Holiday Inn Chelsea di Londra. Sette le nazioni partecipanti all’evento (Usa, Giappone, Italia, Belgio, Inghilterra, Svezia e Francia) ognuna con un solo giocatore. I giocatori furono divisi con un sorteggio (formula simile a quella utilizzata a Roma per il Mondiali 1979), in due gironi all’italiana, uno di quattro giocatori ed uno di tre, con i primi due di ogni girone che si sarebbero qualificati per le semifinali (primo di ogni girone contro il secondo dell’altro).
Girone A = Jonathan Cerf (Usa), Takuya Mimura (Giappone), Neil Cogle (Inghilterra), Thomas Malmfors (Svezia)
Girone B = Vincenzo Peccerillo (Italia), Alain Serneels (Belgio), Francois Pingaud (Francia).
A differenza di Roma, però, in cui il Mondiale si era disputato su due giornate ed i due gironi erano con partite di andata e ritorno a colori invertiti, a Londra tutte le sfide dei gironi eliminatori ed anche le semifinali erano su una partita secca, con il colore deciso a sorte. Mimura vinse facilmente il girone A con 3 vittorie confermando la tradizione (fino a quel momento, inclusi i precedenti 3 mondiali a Tokyo, New York e Roma, i giapponesi non avevano perso neanche una partita ed erano considerati praticamente imbattibili), con Cerf secondo a fatica (sconfitto da Mimura per 43-21 e con vittoria di misura 33-31 contro l’inglese Cogle).
Nel girone B si impone il nostro Vincenzo Peccerillo, con due vittorie con Serneels e Pingaud, con il belga al secondo posto avendo battuto |
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il francese. Semifinali quindi a partita secca ed entrambe senza storia, con facile vittoria del Bianco. Il nostro bravo Vincenzo, che aveva dovuto soccombere in semifinale (davvero pessima la sua apertura) contro il vice-campione di Roma ‘79, batteva poi il belga Serneels nella finalina per il terzo posto, guadagnando il primo podio italiano nella storia dei Mondiali di Othello. Come curiosità da segnalare che Jonathan Cerf, a domanda di un giornalista a fine torneo, avrebbe dichiarato che la sua peggiore mossa era stata la 42.d2 nella semifinale contro Vincenzo. A mio parere invece l’errore più clamoroso lo fece nella partita del girone eliminatorio contro l’inglese Cogle, scegliendo la 54.G7 (+2) invece della 54.B7 (+20). Si andava quindi alla finale tra l’americano Cerf, al suo secondo mondiale, ed il giapponese Mimura. Nonostante la buona impressione destata a Roma da Cerf, il pronostico sembrava scontato, considerando anche che il giapponese aveva vinto facilmente lo scontro diretto nel girone eliminatorio e l’americano aveva addirittura rischiato grosso, e l’eliminazione, nella partita contro il padrone di casa Cogle. La formula della finale era stata cambiata rispetto a quella di Roma, che era stata prevista su due sole partite (con differenza pedine in caso di una vittoria a testa): a Londra la finale era al meglio delle tre partite, anche se molt i dubitavano che Mimura ne avrebbe avuto bisogno. Ed invece... il sogno americano diventava realtà e Jonathan Cerf si laureava Campione del Mondo 1980 in due sole partite battendo Takuya Mimura per 44-20 e 43-21!!! Da notare nella prima partita di finale un errore abbastanza clamoroso di Mimura alla mossa 46, quando sceglie la 46.b2 (nettamente perdente: -30) alla 46.g7 (che gli avrebbe dato un finale perdente a -2, e quindi ancora aperto considerando anche frequenti errori fatti da Cerf in altre partite!). Come Vincenzo mi avrebbe poi raccontato i giapponesi restarono “attoniti ed increduli” di fronte alla totalmente inattesa sconfitta del loro campione, mentre l’americano sprizzava gioia da tutti i pori. Una nuova epoca si apriva per l’Othello: il mondo aveva scoperto che il Giappone non era imbattibile!!
Alcune curiosità su Jonathan Cerf, primo campione del mondo non giapponese:
- il padre di Jonathan, Bennett Cerf, era stato il fondatore e presidente lla famosa casa editrice Random House.
- La madre di Jonathan era cugina di primo grado della famosa attrice e ballerina americana Ginger Rogers, partner di Fred Astaire in numerosi film.
- Nel 1972 Jonathan aveva vinto, insieme suo fratello Chris, il campionato del mondo di doppio di Table Hockey.
- Insieme alla moglie Rosanne aveva pubblicato nel 1977 un libro per bambini “Big Bird’s red Book”, che aveva avuto abbastanza successo negli USA.
- Jonathan fu il più anziano campione del mondo di Othello, e si sarebbero dovuti attendere 20 anni (vittoria di Takeshi Murakami a Copenaghen 2000), perchè tale record fosse battuto.
Autore: Biagio Privitera |