Alessandro Di Mattei, 15.000 partite online

15 Gennaio 2005


Alessandro Di Mattei, 15.000 partite online
Uno dei giovani romani emergenti si racconta

Scrivere un articolo su di me? Certo che la cosa all'inizio mi è apparsa alquanto strana, se non presuntuosa. Io ho provato a dire a Donato, che se davvero voleva che scrivessi un pezzo per il giornalino avrei volentieri commentato la preparazione degli othellisti ai mondiali di Londra, ma quando ha sorriso sostenendo che non era il caso di addentrarsi in discorsi troppo tecnici, ho pensato che aveva perfettamente ragione. Per molti, sono uno di quei giocatori costruiti su Internet e non cresciuti a pane e scacchiera", cosa che non posso negare, considerato che tra Ludonet, Kurnik, Yahoo e altri siti di passaggio, ho giocato più di 15.000 partite. La mia passione per le pedine bicolori però, comincia da molto lontano e non certo dietro un computer. Ho iniziato a giocare a 6 anni apprendendo il gioco da alcuni ragazzi in un campeggio di Giulianova sull'Adriatico. Facevano animazione e intrattenevano le persone insegnando l'Othello che a quel tempo (1988) era ancora giovane. Il mio interesse per questo gioco è però sempre stato circoscritto in un ambito familiare e poiché non ho incontrato giocatori forti per molti e molti anni il mio livello è rimasto a lungo decisamente basso. Non avevo la minima concezione di aperture e Stoner trap, per non parlare di parità e tempi di gioco. Nonostante tutto avevo un'othelleria (che ancora conservo) e tanta voglia di giocare, che è addirittura aumentata con il tempo. Nell'estate del 2004 ho saputo dell'esistenza della federazione e ho conosciuto il forte gruppo di Roma, grazie al quale ho cambiato completamente faccia. Mi hanno insegnato molto e devo a loro tutti i miei successi (ancora esigui, ma che spero siano solo agli inizi). Ringrazio Roberto, Damiano e Alessandro per la pazienza e la dedizione nello spiegarmi le strategie e nel giocare continue e infinite partite da me richieste in qualsiasi momento della giornata. Andrea, soprattutto e non solo, per avermi insegnato a non subire Stoner, anche se qualcuna forse ancora la prendo (quante volte si è arrabbiato ed ha rispiegato tutto daccapo con dedizione e pazienza). Simone, per avere la forza di
  sopportarmi tutti i giovedì, quando lo trattengo giocare al pub fino a notte tarda e grazie al quale e con il quale, sono cresciuto, trovando in lui un più che degno avversario, oltre che un amico, e lo stimolo di sana competizione che nel gioco non guasta mai. Ma oltre ai romani (compresi quelli che non ho elencato) devo ringraziare anche tanta altra gente, che non sto qui a citare tutta, anche se ad uno in particolare non posso venir meno di nominare: Vittorio. Oltre ad un sacco di risate mi ha fatto giocare centinaia di belle partite (quante bastonate ho preso soprattutto agli inizi). Il tutto per dire che l'Othello non è solo una scacchiera verde con pedine nere e bianche. Non è solo un momento di sfida del tipo tu contro gli altri. Per come la vedo io l'Othello è una passione comune che avvicina tante persone. È un momento di ritrovo per tutti noi, perché ognuno ha i suoi impegni e i suoi problemi, ma che di tanto in tanto accantoniamo per stare insieme, dietro una scacchiera sì, ma di fronte un amico, pensando sempre "stavolta vinco io!". Il mio esordio ufficiale è stato nel settembre 2004 al II Open di Roma, dove mi sono classificato quarto, vincendo 4 partite su 7, riempito di orgoglio e di "punti", arrivato dietro solo ai quotati maestri Roberto, Damiano e Alessandro. Cosa che mi sembrava normale e giusta, almeno per un esordiente. Poco tempo dopo, il 3 ottobre a Padova, dopo una prima giornata non ricca di glorie, ho avuto la bravura e soprattutto la fortuna, di vincere i Campionati Italiani di Categoria, che mi hanno fatto guadagnare il titolo di Candidato Maestro. Il 28 Novembre mi sono ripetuto nel III Open di Roma, vincendo (anche se a pari punti e per un minimo scarto di pedine) davanti ai miei cari maestri che, sono sicuro, non vedono l'ora di vendicarsi. Di certo non sarà sempre così, ma credo fortemente che ogni torneo vada affrontato con la convinzione di vincere e il coraggio di saper perdere, ed è per questo che ogni giorno mi alleno, tentando di scalare la classifica e farmi trovare sempre pronto ad ogni nuova sfida.

Autore: Alessandro Di Mattei

 

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