Formula: 5 turni round robin
L’idea di giocare questo torneo nasceva quasi per caso, quando si veniva a sapere che il fortissimo maestro giapponese Tetsuya Nakajima si trovava in Italia con la sua famiglia, a godere della bellezza di alcune nostre città. E così, dopo un contatto amichevole, con chi lo conosceva da anni, si chiedeva disponibilità per un prestigioso torneo con i più forti maestri nostrani. L’evento non poteva essere valido per la classifica nazionale, poiché non rispettava il principio di libera partecipazione, né l’invito dei giocatori era stabilito sulla base di un criterio predefinito. Ad esempio il Gran Maestro è un torneo ad inviti che premia gli 8 maestri con il rating più alto. Il torneo si ripete ogni anno e tutti i giocatori possono provare a migliorare la propria classifica per riuscire a farne parte. Il Gran Città di Roma, quando si è disputato, premiava i primi 8 classificati al Città di Roma e tale criterio veniva comunicato all’inizio di ogni tappa del circuito romano.
Nonostante il Tetsuya Invitation si giocasse solo per la gloria, poteva vantare la presenza anche di Michele Borassi, che veniva appositamente da Milano a Roma, a godere di qualche giorno di vacanza. In una sala della Parrocchia di Santa Maria del Soccorso si affrontavano quindi 6 giocatori. Oltre al giapponese e al già citato Borassi, si aggiungevano Alessandro Di Mattei, Francesco Marconi, Roberto Sperandio e Paolo Scognamiglio. Nel primo turno di gioco Roberto otteneva un ottimo pareggio contro Tetsuya, vanificato dal verdetto del proprio orologio, che segnalava tempo scaduto per un solo secondo. Nei turni due e tre il giapponese otteneva vittorie nette contro Alessandro Di Mattei (per 50 a 14) e Paolo Scognamiglio (per 57 a 7). Dopo aver battuto anche Francesco Marconi nel round 4, a Tetsuya restava un solo italiano, il campione del mondo Michele Borassi, che al termine di una partita molto tirata lo batteva per 33 a 31. Michele Borassi era però stato sconfitto da Roberto Sperandio (nel secondo round) e da Francesco Marconi (nel terzo) e terminava così al secondo posto, appaiato con Roberto, a 3 punti. Il torneo di Roma veniva vinto con merito dal campione Tetsuya Nakajima, già vice campione del mondo nel 1999, semifinalista mondiale negli anni 2006 e 2007, vincitore del Meijin giapponese nel 1997 e nel 1998, vincitore degli All Japan Championship nel 2006 e dell’Ouza-sen nel 2006 e nel 2007. Sicuramente questa vittoria non arricchirà più di tanto il suo Curriculum Othellistico, ma per i nostri italiani resterà una grande esperienza che porteranno sempre con loro. Tetsuya è amante del nostro bel paese, chissà se anche nei prossimi anni riusciremo a ripetere questo evento, consentendo magari a tutti gli altri giocatori nostrani di affrontare una leggenda del calibro di Nakajima.
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