Mondiali: Ben Seeley campione A Stoccolma una buona prestazione per la squadra italiana che è riuscita a tenere testa ai giocatori più forti - Con un pizzico di fortuna il nostro Roberto Sperandio sarebbe potuto arrivare allo spareggio
Stoccolma, 27 ottobre 2003. Ci aspettavamo una Stoccolma gelida e forse innevata quando, con Daniela, siamo atterrati all’aeroporto di Irlanda con qualche giorno di anticipo rispetto all’inizio del 27° Campionato del mondo di Othello. Abbiamo invece trovato una temperatura di 7 gradi, fresca ma gradevole. Gli alberi, ormai privi di foglie, facevano capolino in una leggera nebbia. In meno di un’ora eravamo presso il nostro albergo, lontano dal centro ma perfettamente servito dalla metropolitana e inserito all'interno di un grande centro commerciale, cornice ideale per l’immancabile shopping. Dopo qualche ora di riposo per riprenderci dal lungo volo Milano – Amsterdam - Stoccolma, iniziato alle 4 del mattino, andiamo ad accogliere il gruppo dei romani composto da Roberto Sperandio, Antonietta Seminaroti, Andrea Silvola, Alessandro Tucci e Andrea Barone. E’ ormai notte fonda e una bella dormita è quello che ci vuole, anche in vista dei successivi tre giorni da dedicare alla visita della città. Grazie alla Stockholm Card possiamo usufruire liberamente dei trasporti pubblici ad accedere a moltissimi musei (ce ne sono davvero tanti). Ne visitiamo alcuni, ma soprattutto gustiamo l’atmosfera nordica, nuova per noi, con lunghe passeggiate tra i canali della città. I giorni passano in fretta e piacevolmente, puntualmente documentati da macchine fotografiche e videocamere, mentre qualche partita serale ci ricorda il vero motivo della nostra visita.
Senza accorgercene siamo al mercoledì sera, momento tradizionalmente dedicato al cocktail di benvenuto e al sorteggio dei primi accoppiamenti. Mentre alcuni tra i favoriti non perdono occasione di giocare qualche partita, circondati da un nugolo di spettatori interessati, altri si sbilanciano in pronostici sui vincitori del titolo individuale e di quello a squadre. Impresa non facile, visto che tra i 54 giocatori iscritti almeno una dozzina hanno possibilità di entrare in semifinale. Un nome emerge comunque tra tutti: quello dell’americano Ben Seeley. La serata si conclude con l’estrazione del primo turno di accoppiamenti. Le cose vanno bene per noi: Feldborg-Sperandio, Barnaba-Yamanaka e Shifman-Silvola sono gli incontri che apriranno le ostilità.
Prima di infilarci sotto i piumoni, ci rilassiamo con alcune riprese effettuate nel corridoio dell’albergo. Obiettivo: realizzare un paio di spot per la Fngo. Non so se siamo riusciti nel tentativo, di sicuro ci siamo divertiti e anche chi li ha visti si è fatto qualche risata. Interpreti (di se stessi): Andrea, Roberto, Donato e Vittorio Bergossi, che si è appena aggiunto al gruppo in veste di arbitro. Alle telecamere: Antonietta e Daniela. Giovedì mattina. Finalmente si gioca. Sede del torneo è il Royal Viking Hotel, in pieno centro. Siamo in una bella sala, circondata da una tribuna, posta al piano superiore, dalla quale è possibile seguire perfettamente tutte le partite senza disturbare i giocatori. Dopo la prima giornata, Roberto è in corsa per il vertice con 5,5 punti su 7 (una sconfitta con Ben Seeley e un pareggio con Andreas Hoehne), mentre Andrea ed io siamo a 4 punti. In totale 13,5 punti su 21 pari al 64% del massimo possibile. Per i risultati dei vari turni vi rimando all’indirizzo http://www.othello.nu/woc. Il secondo e decisivo giorno ci |
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accoglie con qualche speranza. Se riusciremo a giocare al livello del giovedì, avremo discrete possibilità di ben figurare a squadre e, chissà, riuscire a piazzare uno di noi in semifinale. Purtroppo la giornata si conclude con un risultato leggermente inferiore alle aspettative: 3 punti su 6 per Roberto e Andrea, 4 su 6 per me. In totale 10 punti su 18 pari al 56%. Concludiamo con l’ottimo settimo posto di Roberto (8.5 punti), il dodicesimo mio (8 punti) e il diciannovesimo di Andrea (7 punti). Roberto ha ottenuto un punteggio che in altri anni valeva la semifinale. Tuttavia, l’assenza di un dominatore assoluto ha alzato la soglia da raggiungere per entrare tra i primi quattro. In complesso ha giocato a un livello tale da meritare la semifinale, il fatto di non esserci riuscito dipende dai mille fattori che incidono in un torneo così impegnativo ed equilibrato. Come squadra abbiamo ripetuto il risultato di Atene '97 con 23,5 punti che, questa volta, non sono bastati per andare sul podio. Finisce qui il torneo per noi italiani, mentre il girone preliminare ha un suo prologo nello spareggio tra Hoehne e Caspard, entrambi a 9 punti e mezzo. Se lo aggiudica il primo che evita la beffa di essere estromesso dalle finali dopo un torneo condotto quasi sempre in testa. Due giapponesi (Suekuni e Goto), un tedesco (Hoehne) e un americano (Seeley) accedono alle semifinali. Tra loro i favoriti: Suekuni e Seeley. La prima semifinale vede opposti Ben e Andreas: ad una prima partita dominata dall’americano, seguono una patta e una vittoria del tedesco. La differenza pedine condannerà Andreas alla finalina del terzo posto. Meno combattuta l’altra semifinale nella quale Suekuni si sbarazza, in due partite, del connazionale Goto. Sabato pomeriggio, la maggior parte dei giocatori si raccoglie davanti agli appositi schermi per assistere alla proiezione della finale che si gioca in una stanza diversa per garantire ai giocatori la massima tranquillità. Seeley e Suekuni giocheranno al meglio delle tre partite mentre Hoehne e Goto si disputeranno il terzo posto su una partita secca. A Ben, sono però sufficienti due partite per sconfiggere Makoto che forse ha sottovalutato il suo avversario cercando di portarlo su strade meno conosciute e concedendogli quel minimo vantaggio che l’americano ha sfruttato magistralmente. Nel frattempo Andreas batte Hiroshi e conquista il terzo posto. Chi ha avuto modo di analizzare le partite delle finali con l'aiuto di un programma avrà visto che i due finalisti hanno rasentato la perfezione meritando pienamente la posizione ottenuta nella classifica finale. Ripetersi ad alto livello non è mai facile. Soprattutto in un gioco come l’Othello che negli ultimi anni ha assistito a una notevole crescita dal punto di vista qualitativo. C’è riuscito brillantemente Seeley che, dopo il secondo posto dell’anno scorso è partito da favorito e ha confermato il pronostico aggiudicandosi il torneo. Dietro di lui molti nomi nuovi (coreani, americani, giocatori dei paesi nordici). Si vedono poco nei tornei dal vivo ma giocano migliaia di partite su Vogclub e sugli altri siti sui quali si gioca online. Sono tutti molto giovani e questa è una buona notizia per l'Othello. Sarebbe bello scoprire anche in Italia qualche nuovo talento sul quale affidarsi per il futuro. Le occasioni per giocare non mancano: le trovate tutte su http://www.fngo.it
Autore: Donato Barnaba |