Cronaca di un inviato molto speciale

30 Novembre 2008


Cronaca di un inviato molto speciale
Il mondiale di Oslo visto dall'uomo in più

Mercoledì 19 novembre
Sono le 4 e 30 del mattino ed è ora di svegliarsi (in realtà quella notte non ho praticamente mai dormito). Dopo i soliti riti mattutini e, assicurandomi di aver messo in valigia il mio portafortuna, salgo in macchina alla volta di Aprilia per andare a prendere Roberto Sperandio, che puntualissimo si fa trovare alle 5 e 30 pronto per partire per l'aeroporto. Purtroppo Roberto è ancora acciaccato da un influenza che lo ha costretto a letto tutto il fine settimana, facendogli balenare l'idea di non partecipare all'evento iridato costringendo me a fare da terzo alfiere azzurro fortunatamente non è stato così!!).

Si parte da Ciampino con destinazione Bergamo e lì si uniscono a noi Donato Barnaba e Michele Borassi per poi proseguire insieme per Oslo. Dopo 2 ore e 30 di volo giungiamo a Torp Sandefjord una cittadina che si trova a circa 110 Km a sud della capitale norvegese. Per andare a ritirare la macchina in affitto dobbiamo fare qualche passo a piedi all'esterno dell'aeroporto e devo dire che l'impatto con la temperatura è subito 'agghiacciante', peggio è quando allunghiamo il passo per raggiungere prima possibile il parcheggio, l'aria gelata sul viso fa lacrimare gli occhi e sembra di essere sul motorino!!! Arriviamo in un ora e mezzo circa presso l'albergo, ci precipitiamo in camera a sistemare le valige e poi giù in picchiata nella sala che ospita il cocktail di benvenuto.

Eccomi, finalmente mi trovo per la prima volta ad un campionato del mondo di Othello e facendo un rapido giro d'orizzonte mi accorgo che i protagonisti principali del torneo sono già tutti lì, la squadra giapponese, quella thailandese, singapore, i francesi, gli inglesi ed i polacchi. Tra una birra ed un bicchiere di vino salutiamo le facce più note tra cui Takuji Kashiwabara, Makoto Suekuni, Sebastien Barre e molti altri. Così si arriva dopo poco tempo al discorso di rito in stile presidente USA di Jonathan Becker (il patron della Anjar) che anticipa di qualche minuto gli accoppiamenti per il 1° turno del giorno successivo. Qualche foto e poi via in macchina a cercare un posto dove mangiare qualcosa dopodichè tutti a nanna.

Giovedi 20 novembre
Nella prima giornata di gara decido a priori di non utilizzare il mio portafortuna. Si parte alla grandissima nonostante Roberto non sia in condizioni fisiche perfette. Tra un turno e l'altro l'hotel mette a disposizione frutta, dolci, gelati e bevande, ovviamente ne approfitto brutalmente, mangiando una quantità innumerevole di dolcetti al cioccolato, necessari per continuare a supportare la squadra azzurra!!!! Donato invece si accontenta di una mela ad ogni pausa (visti i risultati sembra che funzioni alla grande) e Michele è più tranquillo che mai. Bene quindi i primi 7 turni di gioco. Quella sera decidiamo di andare in macchina, con l'aiuto del navigatore di Donato, verso il centro di Oslo, con risultati abbastanza scarsi, infatti finiamo in un pub in cui qualsiasi cosa ordiniamo ci viene risposto “It's not possible today” e ci accontentiamo di 3 classici hamburger e di un'insalata e dopo una piccolissima passeggiata intorno all'isolato del pub torniamo in albergo.

Venerdi 21 novembre
Anche nella seconda giornata decido di non utilizzare il mio portafortuna. Ricominciano le partite e Roberto, deciso a migliorare il risultato del giorno precedente, tra un turno e l'altro, si concede 10 minuti di relax in camera alla ricerca della giusta concentrazione, purtroppo però la terza sconfitta per 33 a 31 lo butta un po' giù di morale, ma adottando la tecnica di Donato, con qualche mela in più, rientra subito in carreggiata. La prova della sua stanchezza mi viene data quando nella breve pausa dopo pranzo si sdraia sul letto per 15 minuti russando profondamente!!!!
  L'Italia chiude i 13 turni di gioco classificandosi seconda a pari punti con la Polonia. Per il titolo individuale il nostro giovane talento Michele entra con decisione tra i primi quattro. In serata, grazie al sopralluogo fatto il giorno prima, decidiamo di andare al centro di Oslo e da buoni italiani optiamo per una pizza in un locale molto carino. L'argomento di discussione è naturalmente l'accesso alla semifinale di Michele con Donato e Roberto che cercano di sostenerlo emotivamente per le dure partite che si appresta ad affrontare il giorno successivo. Conclusa le cena facciamo rientro in albergo per permettere a Michele di mettere a punto le ultime strategie.

Sabato 22 novembre
La mia giornata comincia con una bella doccia tonificante con la conseguente decisione di giocare la mia arma segreta, tenuta lì al calduccio proprio per l'occasione, un bel paio di boxer bianchi e neri con il simbolo di un dollaro al centro, e vedere Michele allegro e pimpante durante la colazione mi rende molto fiducioso. Donato, Roberto, i loro computer ed io ci rechiamo nella sala dove è possibile seguire le partite su maxischermo in quanto le due semifinali si giocano in una stanza accessibile solo al personale dell'organizzazione ed agli arbitri. La sfida Borassi-Nowak vede vincitore Michele con il risultato di 2 a 0 con ovvia delusione della squadra polacca e, nell'altra semifinale, il giapponese Miyaoka ha la meglio sul tedesco Berg. Eccoci, siamo all'ultimo atto del torneo più importante, tutto il mondo è presente per seguire in diretta la finalissima, chi in sala e chi sul sito liveothello. Michele tanto per cambiare è tranquillo, io no! Sono molto teso e durante le 3 partite di finale non riesco a stare fermo sulla sedia ed ogni tanto mi alzo e mi affaccio sulle scale dalle quali riesco a sbirciare, attraverso una vetrata, l'interno della stanza in cui si gioca la finale per controllare il countdown del tempo di riflessione. Siamo quasi alla fine della terza partita e Michele ha un finale vincente, io mi chiedo:”Lo vede?” E Donato prontamente mi risponde:” Si vedrai che conta e lo vede!”. Ebbene si, a due mosse dalla fine quando comunque la vittoria è assicurata ci alziamo tutti e tre in piedi, facciamo le scale di corsa per raggiungerlo e lo troviamo là, ancora incredulo, ma i nostri abbracci gli danno la certezza della sua vittoria! Flash, applausi, complimenti in chat e telefonate dall'Italia, questa è la cornice degna del Campione del Mondo!! Beh che dire è la prima volta che assisto ad un mondiale ed è la prima volta che vince un giocatore italiano, incredibile. La cena di premiazione ci vede seduti al tavolo con i cugini francesi ed accanto a noi la squadra nipponica. Ad un tratto si avvicina Tamaki Miyaoka, e rivolgendosi a Michele gli dice: ”Message from Tetsuya Nakajima “Sei fortissimo!” ovviamente in uno scarsissimo italiano. I festeggiamenti si spostano infine presso il bar dell'hotel, situato all'ultimo piano, che gode di un ottima vista sulla città, dove Michele è protagonista di innumerevoli partite fino alle 2 del mattino.

Domenica 23 novembre
E' il giorno del rientro, lasciamo l'albergo presto per poter visitare i dintorni di Oslo con la temperatura che si aggira intorno allo zero. Dopo una breve passeggiata nel porto di Sandefjord, andiamo a pranzo prima di affrontare il volo di ritorno. Arrivo trionfante a Bergamo, con i genitori di Michele corsi sul posto per complimentarsi con il giovane campione e dopo una breve chiacchierata io e Roberto salutiamo tutti e proseguiamo il nostro viaggio alla volta di Ciampino. Arrivati finalmente nella capitale ci accorgiamo che la temperatura esterna è 0 gradi e la domanda ci sorge spontanea: ”Ma siamo ancora ad Oslo?”.

Autore: Carlo Alami

 

Vedi tutti gli articoli