Barnaba vince il Gran Prix Con una gara d'anticipo il giocatore milanese vince il suo quinto Gran Prix e conquista la qualificazione per i mondiali di Londra
A coronamento di una stagione che fino ad ora lo ha visto protagonista assoluto, Donato Barnaba si aggiudica il Gran Prix Italiano. Per quanto sia risaputo che in questo trofeo a tappe la cosa più importante è la partecipazione costante a quante più tappe possibili, il risultato ottenuto dal giocatore pugliese residente a Milano non nasce solo da qui. E’ sufficiente vedere le classifiche dei diversi tornei (riportate tra l’altro proprio in questo numero di Nero su Bianco), per accorgersi che in ogni competizione Donato si è sempre aggiudicato il gradino più alto del podio, confermando una superiorità netta in confronto agli avversari. In particolare Barnaba ha vinto il confronto con il suo avversario più diretto, Takuji Kashiwabara, con il quale si è scontrato in quasi tutti i tornei della stagione, superandolo in tutti i casi tranne uno. Barnaba conquista così il diritto a rappresentare l’Italia ai prossimi campionati del mondo che si terranno, come di consueto, nel mese di novembre. Grandi assenti della competizione sono risultati i due romani Francesco Marconi e Andrea Silvola, che hanno partecipato solo alla tappa nella propria città. Roberto Sperandio, altro grande favorito, ha anche lui impegnato meno risorse degli altri anni, raggiungendo comunque un buon terzo posto. Ma ciò che più di tutti ci sentiamo in dovere di segnalare sono i nuovi nomi che si affacciano alla ribalta. In particolare Michele Borassi, piazzatosi subito dietro ai big, e poco più indietro Alfredo Terzi e Simone Sagratella. Del loro risultato va innanzi dato merito a loro stessi, che grazie al proprio impegno e alla costanza di gioco sono riusciti ad emergere a livello nazionale. Quindi è doveroso ringraziare anche il lavoro che viene svolto settimanalmente nei comitati regionali (non ci stancheremo mai di sottolinearlo abbastanza), linfa vitale per tenere vivo l’interesse di |
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coloro che iniziano ad affacciarsi sulle scacchiere, ovvero di coloro che dopo un periodo di riposo e riflessione ritornano alle competizioni. Da segnalare, tra i comitati regionali, in particolare, quello Veneto, fatto nato a tempo di record quasi dal nulla grazie alla passione di Claudio Signorini. Quest’anno, in particolare, grazie anche a questo ottimo lavoro, Padova ospiterà i prossimi campionati italiani, giusto riconoscimento all’impegno profuso e ai tanti nuovi giocatori locali che senza dubbio potranno cogliere l’occasione per mettersi alla prova in una cornice così prestigiosa. La formula del Gran Prix, dopo un paio di anni di esperimenti, sembra riuscire, finalmente, a soddisfare tutte le esigenze. Prevediamo che verrà approvata nuovamente anche per la prossima stagione agonistica, senza grandi difficoltà e, probabilmente, senza grandi cambiamenti. Resta invece da notare come la partecipazione al Gran Prix europeo, ed ai tornei esteri in generale, risulta alquanto scarsa, problema su cui d’altronde si dibatte da diversi anni anche a livello continentale, questo nonostante dei buoni risultati che in un passato più e meno recente hanno accompagnato le compagini azzurre ai mondiali. Potrebbe essere il momento di pensare a degli stimoli da dare a queste partecipazioni all’estero, sottoforma, magari, di punti da aggiungere a quelli del Gran Prix italiano a fronte di buone prestazioni ottenute. Attraverso questo sistema il giocatore potrebbe essere avvantaggiato nella conquista della vittoria finale al Gran Prix e, quindi, potrebbe avere più chances di qualificazione ai successivi campionati del mondo. E’ in fondo un’idea abbastanza simile a quella fino ad oggi adottata da altre federazioni continentali, che porterebbe senza dubbio ad aumentare la partecipazione degli italiani agli altri tornei internazionali. A tutti, infine, un “arrivederci” al prossimo numero.
Autore: Francesco Marconi |