Mondiali: Seeley ancora campione Lotta di giganti a Londra dove Seeley, Suekuni, Rose e Tamenori sembravano destinati alle semifinali, ma Hoene toglie il posto al sei volte campione del mondo.
Londra, 15 novembre 2004. Simile, troppo simile a quello dell’anno scorso il risultato dei XXVIII Campionati del Mondo di Othello. Troppo simile per non convincersi che l’americano Ben Seeley ha una marcia in più e che non sarà facile scalzarlo dal gradino più alto del podio. Anche se per Ben è ancora lontana la fantastica serie di sei vittorie del giapponese Hideshi Tamenori, le premesse sono ottime. Ma procediamo con ordine. Chi ha frequentato i siti online nei quali si ritrovano i giocatori di Ohello nelle settimane precedenti al via ha avuto modo di ascoltare i pronostici e gli obiettivi di alcuni tra i giocatori più quotati.Ovviamente in testa alla classifica dei pronosticati c'era il campione in carica, che non faceva mistero della sua volontà di bissare la vittoria dell'anno scorso. Ma in molti pensavano che Suekuni non avrebbe ripetuto gli errori dell’anno scorso e che sarebbe riuscito a prendersi la rivincita. Anche Rose era indicato in buona forma dalle voci di corridoio. Poi c'erano le candidature di chi puntava ad entrare nei quattro ma difficilmente avrebbe potuto aggiudicarsi il massimo titolo mondiale: tra questi il tedesco Andreas Hoehne e il francese Emmanuel Caspard. Infine c'era la grande incognita di Hideshi Tamenori, annunciato comunque in buona forma. Sarebbe riuscito il giapponese a far valere ancora la sua classe cristallina? Noi italiani puntavamo a ben figurare come squadra e ad essere pronti ad approfittare della defaillance di qualcuno dei favoriti. L'assenza forzata di Andrea Silvola ci privava di un compagno in grado di navigare nelle parti alte della classifica ma Pierluigi Stanzione, che lo sostituiva, non era da meno dal punto di vista della motivazione. Londra ci accoglie con una giornata calda e soleggiata e noi prendiamo ironicamente l'impegno di non tornare in Italia se non otteniamo almeno il punteggio minimo preventivato: 8 punti per me e Roberto, 7 per Pierluigi. Come di consueto ci si ritrova alla vigilia del torneo per il cocktail di benvenuto, i discorsi di rito e il sorteggio degli accoppiamenti del primo turno. 62 giocatori di 24 nazioni e moltissimi tra arbitri e accompagnatori si affollano nelle sale del lussuoso Selfridge Hotel, adiacente ai notissimi magazzini omonimi di Oxford Street. Ci fanno compagnia Elisabetta Vecchi, Biagio Privitera e suo figlio Francesco in veste di arbitri e Antonietta (moglie di Roberto). L'inizio per me e Roberto è discreto ma non eccezionale (per fortuna la differenza si fa il secondo il giorno). Io pareggio per galanteria con la rappresentante di Hong Kong, Velma Fu, e perdo per eccesso di galanteria con la campionessa giapponese, Hisako Kinoshita (scherzo, il loro livello era ottimo). Pierluigi inizia con tre vittorie consecutive (la seconda per abbandono dell’avversario, Alex Cordy, a causa di un piccolo malore). Il quinto turno sarà ricordato soprattutto per la simulazione di un allarme antincendio, piuttosto frequente da quelle parti: gli orologi sono stati fermati e tutti siamo usciti dall’albergo per rientrarvi dopo dieci minuti. La alterne vicende dei turni residui ci portano a finire il primo giorno con 5 punti per Roberto, 4 e mezzo per me, 4 per Pierluigi. Seeley, Suekuni, Rose e Tamenori guidano con sicurezza il lotto dei partecipanti. Alle loro spalle nessuno sembra realmente in grado di insidiarli. Non molte le sorprese nelle prime partite della seconda giornata. Bello il pareggio di Roberto con Makoto, all’undicesimo turno e preziose per la mia classifica le vittorie con i padroni di casa Leader e Brightwell. A due partite dalla fine la classifica sembra destinata a ricalcare quella del primo giorno, ma accade l’imprevedibile: il tedesco Andreas Hoehne batte in successione Tamenori e Rose e riesce a |
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entrare in semifinale a scapito di Tamenori, sei volte Campione del Mondo. Il torneo finisce qui per 58 dei 62 partecipanti. Per quanto ci riguarda, io e Roberto abbiamo raggranellato 8 punti e mezzo e siamo stati in corsa per la semifinale per buona parte della seconda giornata. Prestazione non brutta in assoluto, ma comunque insufficiente per essere tra i primi quattro. Roberto ha ripetuto il punteggio dell'anno scorso mostrando una regolarità che pochissimi giocatori al mondo possono vantare. Lo conferma la classifica europea (http://www.ffothello.org/ fede/class.php3)che vede i migliori italiani, primi in Europa, alle spalle di americani e giapponesi. Pierluigi, che ha finito con 5 punti e mezzo, ha iniziato positivamente per poi gradualmente esaurire la carica agonistica: il mondiale richiede una preparazione tecnica, mentale e fisica che, probabilmente a causa della recente laurea, non ha avuto modo di svolgere al meglio. Dopo una notte di intensa preparazione i quattro semifinalisti si ritrovano il giorno dopo per una serie di partite che si riveleranno a senso unico. Seeley si sbarazza di Hoehne con il classico 2 a 0 e altrettanto fa Suekuni con Rose. Nei 13 turni preliminari Ben aveva perso solo con Suekuni e Rose (anche se non ho ancora capito come abbia fatto Feldborg a perdere una partita già vinta), Makoto ha perso con Tamenori e Voracek e ha pareggiato con Nicolet e Sperandio. Ben si presenta quindi con un percorso migliore alla finale che si trasforma nella rivincita di quella dello scorso anno. L’epilogo segue una trama già nota a chi era presente anche alla finale dell'anno scorso: Suekuni esce dalla linea migliore in apertura (per portare Seeley in terreno sconosciuto), l’americano non si lascia sorprendere e, giocando una lunga serie di mosse perfette, non offre mai al suo avversario la possibilità di recuperare. Entrambe le partite hanno seguito le linee dell’apertura perpendicolare. Suekuni, con il Nero, ha preferito proseguire con la tigre centrale mentre Seeley si è orientato sulla tigre diagonale. Nel complesso, una finale senza eccessive emozioni. Almeno per chi aveva la possibilità di seguire le partite con l'ausilio dei programmi. Oltre ai classici due schermi per la proiezione in diretta dei match di semifinale e finale (che si svolgevano in una sala diversa da quella riservata al pubblico), vi era un terzo schermo sul quale erano proiettate le analisi di Zebra che continuava ad elaborare per tutto il tempo di riflessione dei giocatori. Una innovazione interessante ma che ha tolto al pubblico il gusto di analizzare personalmente le varie alternative. Inutile dire che spessissimo le mosse scelte dai finalisti coincidevano con quelle proposte dal programma. Non a caso il commento di Suekuni è stato: "Io gioco come Zebra senza libreria di apertura, Ben gioca come Zebra con la libreria di aperture". E' vero. Ma è anche vero che Makoto continua a uscire volontariamente dalle linee migliori, strategia che il giapponese può utilmente adottare con quasi tutti ma non con Seeley. Una personale curiosità era quella di sapere come si sarebbero comportati i giocatori che dominano le classifiche dei siti dove si gioca online e che ci hanno regolarmente battuto nelle settimane precedenti al torneo. Per trovarli bisogna scendere parecchio in classifica. Meglio così per noi che crediamo ancora che le pedine bisogna maneggiarle per imparare a giocare bene. Il mondiale finisce, come di consueto, con la cena di arrivederci nel corso della quale, messa da parte la tensione del torneo, si festeggia fino a tardi. Forse troppo tardi, come ben sa chi è tornato in albergo a piedi dopo aver trovato la metropolitana chiusa. Classifiche e referti di tutte le partite sono disponibili su Internet nel sito www.worldothellochampionships.com
Autore: Donato Barnaba |