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XXXII Campionato Italiano assoluto |
26 e 27 Settembre 2009 |
La Casa dei Giochi - Via Sant'Uguzzone, 8 - Milano |
Vincitore: Francesco Marconi |
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Formula: 7 turni sabato + semifinali e finali domenica
La rivincita dei vecchietti... così si leggeva in Mailing list dopo la vittoria di Francesco Marconi su Michele Borassi. Un risultato forse inaspettato sul fresco campione del Mondo, ma sicuramente meritato. Nello spazio dedicato al commento cosa c'è di meglio che una riflessione a freddo del vincitore stesso?
Francesco Marconi: "Contro Michele, notoriamente preparatissimo in apertura, ho giocato varianti ritenute assurde, se non ridicole o da principianti, fino a pochi anni fa. L'introduzione dei computer nello studio delle aperture ha profondamente cambiato l'approccio ad un torneo. Oggi non viviamo più quella fase romantica in cui dovevi sudarti la scoperta di una nuova variante e delle sue contromosse, anzi, non puoi inventare uno schema che alla partita dopo ti viene distrutto da Saio o Zebra. Le aperture canoniche, d'altra parte, sono conosciute fin quasi al finale, tanto che chi non le ha studiate può solo sperare, con un po' di fortuna, di limitare i danni. Questo è il motivo per cui, alla fine, ho deciso che l'unico modo per avere qualche speranza di vittoria era "buttarla in caciara", come si dice a Roma, ossia puntare su varianti non clamorosamente perdenti (come mi hanno suggerito le analisi al computer), ma completamente fuori da ogni standard, e qui la terza partita di finale, dove ero nero, credo sia esemplare. In altre parole entrare subito nel centro partita e obbligare l'avversario a pensare fin dalla settima od ottava mossa. Cose da 30 anni fa. Credo che questa potrebbe essere la nuova frontiera dell'Othello per i prossimi anni, puntare su aperture con un numero minore di mosse di profondità ma molto estese nel numero delle varianti. Quindi il confronto che avviene, come un tempo, nel centro partita e nel finale. Credo che questo sia anche un modo per salvare il gioco dai computer che, negli ultimi anni, stanno fagocitando sempre più l'Othello."
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