Formula: 13 turni + semifinali e finali
Si sono svolti a Roma i Mondiali di Othello vinti dal fortissimo giapponese Yusuke Takanashi sul nostro bravissimo Michele Borassi.
Segue un bellissimo commento di Beppi Menozzi.
- Michele. Michele è stato straordinario. Ho seguito molte sue partite in diretta e ha giocato in maniera pazzesca: è un fuoriclasse assoluto, teniamocelo stretto! Non solo ha giocato straordinariamente bene, ma ho avuto la netta impressione che, quando in svantaggio, razionalmente scegliesse mosse peggiorative per indurre in errore l'avversario; a volte riuscendoci. Ha avuto coraggio, scegliendo strade nuove o aggressive. Non ha vinto, ma non gli si può contestare assolutamente nulla: è stato perfetto nelle aperture, nei centropartita e nei finali ed ha perso contro un fuoriclasse mondiale per una incollatura. Takanashi infatti non è una meteora, è destinato a non fermarsi a due vittorie mondiali perché è giovane. Abbiamo un vicecampione mondiale, mica pizza e fichi! BRAVO MICHELE!
- Prima giornata. I tre Italiani hanno fatto nella prima giornata qualcosa che, io credo, mai era riuscito alla squadra italiana, e forse a nessun'altra squadra nella storia, perdendo un unico punto su tutti quelli disponibili. Una prova di forza pazzesca. Poi, purtroppo non è una novità, hanno ceduto tutti e tre nella seconda giornata. Ma non dimentichiamoci di questa dimostrazione di classe, ripartiamo da lì perché non può essere arrivata per caso. I nostri giocatori apparentemente comprimari sono fuoriclasse anche se a volte, forse, non ci credono fino in fondo.
- La squadra. La squadra italiana ha presentato due facce. Mattatrice prima, mattata dopo: un peccato. Anche in questo caso comunque cosa si può rimproverare ai 2 compagni di Michele? Di aver fatto 15 punti in due? Di aver perso contro Takanashi? Ho seguito qualche partita e posso solo sottolineare qualche svista di troppo nei finali, forse per stanchezza o stress, forse per sfortuna. La verità è che di Roberto conosciamo la classe, del DiMa non ancora completamente e credo che entrambi abbiano i numeri per arrivare nelle semifinali.
- Donato. Ci si può dimenticare di Donato? Non l'abbiamo filato minimamente, ipnotizzati dalle prestazioni dei 3 della supersquadra. E' partito male, poi quatto quatto è risalito ed ha terminato nella parte sinistra del tabellone fino a 7 punti. Una ottima prestazione che non sarebbe passata inosservata se non fosse oscurata dalle prestazioni di Michele e co.
- Il livello di gioco. Il livello di gioco che ho visto esprimere è semplicemente disumano. E' facile sottolineare le mosse non perfette stando sdraiato sul divano con la valutazione di Zebra a fianco, dimenticandosi che la grande maggioranza degli errori era di una-due pedine, e che giocatori come Michele si sono sparati 18 partite sfiancanti in 3 giorni. Appena saranno disponibili i file di thordb utilizzerò Happy End per fare una valutazione degli errori nel finale, ma sono certo che pochi mondiali in precedenza abbiano espresso un livello così elevato.
- La terza finale. L'ultima partita, decisiva, ha visto il crollo di Michele, che si è trovato per un breve periodo anche in vantaggio, poi ha capitolato. La cosa che mi ha lasciato perplesso, ed è l'unico dubbio di tutto il torneo, è che è stato Michele a decidere il colore. E' vero che scegliere il colore non è scegliere l'apertura, ma è quanto meno strano che Takanashi sia rimasto in book più di Michele proprio nella partita finale, comandando il gioco, portando Michele in una posizione difficilissima con molti bordi bianchi e inducendolo in errore. Una mossa molto intelligente da parte del campione giapponese, ma davvero Mic non avrebbe potuto scegliere un'apertura più tranquilla, avendo dalla sua parte anche il pareggio come possibile risultato vincente? Facile da dirsi a posteriori.
- La seconda giornata: ragionamento sui finali. Di fronte ad un risultato eccezionale come è questo, è giusto che venga affrontato anche il problema della seconda giornata. Come mai questo divario di prestazioni tra il giovedì e il venerdì? Il sistema di accoppiamenti svizzero fra l'altro dovrebbe portare i giocatori top ad incontrarsi tutti più o meno alla fine della prima giornata, quindi in teoria la seconda giornata avrebbe dovuto essere tosta, ma non quanto la prima. Non essendoci stato personalmente non posso dare giudizi, credo che debbano essere valutati dai giocatori stessi. Tecnicamente mi pare però di aver notato un calo di livello dei giocatori italiani nei finali. I finali sono divoratori di energie, credo che sia indispensabile ottimizzare la fatica imparando anche a semplificarli. Mi chiedo, non è che lo "stile italiano" di gioco non prevede una semplificazione dei finali? Forse varrebbe la pena di ragionare su un cambiamento di stile di gioco che consenta di acquisire vantaggi già in centropartita e prepararsi un finale meno impegnativo proprio con l'obiettivo di sprecare meno energie. Più parità e meno attacchi, insomma, non solo la ricerca delle mosse ottimali e conteggio. Non è forse un caso che il migliore italiano nella seconda giornata sia stato proprio Donato, maestro in questo tipo di gioco. Che ne pensate? Penso soprattutto al Dima, che ho visto un po' in difficoltà nei finali della seconda giornata e che ha uno stile di gioco molto spregiudicato. Senza modificare le sue caratteristiche che lo rendono vincente, non varrebbe la pena pensare se questa idea possa essere sviluppata, con molto allenamento, rubando un po' di tempo allo studio delle aperture (vera forza della squadra italiana)?
- Organizzazione. Clap clap clap! Un plauso all'organizzazione per la rapidità e i costi! Grazie ragazzi. Non dico i nomi perché non sono certo di sapere tutti quelli coinvolti, ma di certo il gruppo romano ha fatto un lavoro straordinario! Complimenti anche se non c'ero!
- Telecamera e live. Complimenti anche a chi ha sviluppato l'Othello live e a chi ha messo lo streaming TV: le ultime partite sono state seguite da 350 persone e questo dà l'idea di quanto importante sia questo tipo di iniziative per diffondere l'Othello! Trecentocinquanta! Sono tantissime! Alla faccia di chi pensa che l'Othello on the board sia morto, l'othello live è un fondamentale collegamento tra la generazione cibernetica e i giocatori in carne ed ossa.
- La generazione X. Per finire, voglio ringraziare per queste emozioni remote la generazione X, quella entrata nel mondo dell'Othello quando io ho cominciato ad uscirne. Nella mia memoria identifico 4 generazioni di giocatori:
1- la generazione "antica", quella dei pionieri Morolli, Brusca, Peccerillo, Ghirardato... 2- la generazione "classica", quella dei Marconi, Barnaba, Sperandio, Silvola... 3- la generazione "moderna", quella in cui sono entrati i giocatori genovesi e molti napoletani. 4- la generazione "contemporanea", quella dei Borassi e Di Mattei.
Senza offesa per le decine di nomi che ho tralasciato, credo che questa generazione abbia dato un impulso qualitativo impressionante all'Othello nostrano, dopo una terza generazione un po' in tono minore. Le due generazioni precedenti hanno dimostrato di aver prodotto giocatori di livello internazionale, ma dobbiamo solo dire grazie ai giovani che giocano nel XXI secolo e hanno portato l'Othello italiano fuori dai confini con risultati davvero importanti. Naturalmente penso a Michele per primo, ma non dimentichiamoci Alessandro e gli altri giocatori fortissimi che li accompagnano, né dimentichiamoci Donato per aver accompagnato Michele. Grazie ragà, l'Othello sta rivivendo una stagione davvero magica!
- DAN. Michele rischia di essere non solo il primo e unico giocatore ad aver raggiunto i 6 DAN, ma anche a sfiorare o forse raggiungere i 7 DAN, il che creerebbe una voragine dietro di lui. Aspettiamo i calcoli ufficiali :-)
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