Formula: 13 turni + semifinali e finali
Per la quarta volta la massima competizione Othellistica, ovvero il Campionato Mondiale, faceva tappa negli stati uniti, poco distanti da New York, più precisamente a Newark, capoluogo della contea di Essex, sempre nello stato del New Jersey. La squadra americana però è menomata dall'assenza delle sue stelle, quali Ben Seleey, Brian Rose e David Shaman. Tutte le loro speranze ricadono sul nippo-americano Kunihiko Tanida, fresco vincitore dello US NATIONAL CHAMPIONSHIP. Alla vigilia del torneo, guardando i nomi dei partecipanti, viene da pensare che i favoriti possano allora essere i giapponesi. Okamoto è al suo secondo mondiale, sebbene non riuscì a qualificarsi a Ghent, due anni prima, tra i migliori quattro, ha raggiunto un'esperienza tale che lo mette forzatamente in cima alla lista dei pretendenti. A lui si aggiungono i connazionali Hiroki Nobukawa, campione Giapponese in carica, e Tomoya Toda, oltre che il Thailandese Piyanat Aunchulee, di cui si parla un gran bene. E tra gli europei? Vista l'assenza di Takuji Kashiwabara, fresco vincitore del Gran Prix Europeo e di Marc Tastet, gli occhi vanno sul giovane Nicky van den Biggelaar, vincitore della tappa belga dello stesso Gran Prix, su Leader e perchè no, sul nostro Francesco Marconi. Come è già stato definito in altri articoli, Francesco è un cavallo di razza, in grado di sfornare prestazioni eccellenti ad altre poco più che sufficienti. Noi italiani, nonostante il fuso orario, lo abbiamo seguito con attenzione e dobbiamo dire, nonostante il nono posto finale, ne è valsa la pena. Il torneo è stato caratterizzato dall'assenza di un dominatore. I giapponesi spesso hanno fatto fatica a stare nel lotto dei migliori quattro e alla fine il loro miglior giocatore, Hiroki Nobukawa, si piazza nell'ultima casella utile (dicasi quarto posto) per accedere alle ambite semifinali. E dire che al termine del primo giorno, il tailandese Piyanat Aunchulee aveva fatto ein-plain di vittorie, e guidava la classifica in solitaria, con i giapponesi Toda e Nobukawa un punto dietro, ed un gruppetto a cinque punti capitanato dal tedesco Matthias Berg. Francesco, autore di una partenza a razzo, racimolava solo quattro punti su sette, colpa delle tre sconfitte consecutive contro i tailandesi Aunchulee (33 a 31) e Huraphan, ed il giapponese Okamoto. Non gli ultimi arrivati insomma. Il secondo giorno Francesco ottiene di nuovo 3 vittorie nelle prime 3 partite, e la sua classifica sorride di nuovo. Dopo 10 turni è ad un punto dal primo, nel gruppetto dei quinti classificati. E' purtroppo un altro giapponese, Nobukawa, a spezzare i sogni di gloria del nostro campione, che almeno sa di aver perso solo le partite veramente difficili ed il rammarico di non aver vinto nessuno tra quegli scontri decisivi. Nel terzo giorno, se è vero che fino a quel momento aveva fatto bene ma non aveva brillato, Hiroki Nobukawa cambia definitivamente marcia. Qualificato come quarto, batte prima l'olandese Nicky van den Biggelaar (primo nel girone) con un secco due a zero, poi supera il comunque bravo tailandese Aunchulee per due a uno, infliggendogli un severo 50 a 14 nella terza e decisiva partita. Nel palcoscenico mondiale, dopo un breve dominio americano, durato dal 2001 al 2004 (non me ne vogliano gli olandesi per aver considerato Shaman tra essi sebbene avesse vinto il mondiale indossando i colori a strisce orizzontali rossa bianca e blu), dal 2005 ad oggi i Giapponesi hanno timbrato una striscia fatta di 6 successi su 7 partecipazioni, interrotta solo nel 2008 dalla vittoria del nostro Michele Borassi.
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