VIII Campionato del mondo di Othello

dal 27 al 28 Ottobre 1984

Hotel Southern Cross - Melbourne -AUS-


Vincitore:
Paul Ralle



Formula:
2 Gironi + Semifinali e Finali

Tratto da Othello News anno 1, numero 1 18/24 gennaio 1985.

Ha 16 anni, è parigino e frequenta il liceo scientifico: e dal 28 ottobre scorso è anche il nuovo Campione del Mondo. Sto parlando di Paul Ralle che, dopo due giorni di lotta davanti alle scacchiere dell'Othello è riuscito, contro ogni previsione, a sconfiggere tutti gli altri pretendenti allo scettro di Campione e a portare per la prima volta in Europa il titolo mondiale, dopo 7 anni di dominio giapponese e americano. Ma andiamo per ordine.
La sera del 25, alla presentazione ufficiale all'Hotel Southern Cross di Melbourne si presentano purtroppo solo sette giocatori, in rappresentanza di altrettante nazioni. Molti Paesi, soprattutto europei, hanno preferito declinare l'invito a partecipare, motivandolo con l'eccessiva spesa da sostenere per il viaggio e riducendo così il numero dei contendenti rispetto agli anni precedenti.
Il livello di gioco è comunque molto alto, poiché sono presenti le quattro nazioni finaliste dello scorso anno. Non sorgono problemi per il raggruppamento dei giocatori nei due giorno, uno da tre ed uno da quattro.

(continua dopo i risultati...)


Il regolamento prevede gli accoppiamenti in base ai piazzamenti della nazione dell'anno precedente, e così un girone sarà composto dal campione giapponese Ryochi Taniguchi, dal francese Paul Ralle e da me, mentre nell'altro vanno a finire l'inglese David Sharman, l'americano Ted Landau e i campioni delle due nazioni che partecipano per la prima volta ai Mondiali: il greco Vassilli Theophanopoulos e l'australiano Paul Fuller.
Dopo un girone all'italiana con partite di andata e ritorno, i primi due di ogni gruppo passeranno alle semifinali e i due vincitori daranno vita alla finalissima.
Fatto strano, tutti i finalisti sono alla loro prima apparizione in campo mondiale, e ciò rende il torneo ancora più appassionante e incerto.
Il giorno seguente, dopo una conferenza stampa nella mattinata, il programma redatto dalla Croner Toys, la ditta organizzatrice, prevede un'interessantissima gita all'Halesville Sanchtuary dove si possono osservare, in semilibertà, tutte le meraviglie della fauna australiana.
I giocatori e gli accompagnatori sembrano più che altro un gruppo di turisti venuti in gita in Australia, i discorsi non vertono mai sull'Othello e il Campionato, e l'atmosfera generale è molto serena.
Alla sera, dopo una rapida cena, tutti a letto presto, per essere in piena forma l'indomani mattina. Ma il mio sonno non sarà dei migliori. All'una e mezza di notte la radiosveglia della mia camera decide all'improvviso che ho dormito abbastanza, svegliandomi di soprassalto e costringendomi a farla tacere con le maniere forti.
Sabotaggio da parte di avversari non molto sportivi? Più probabilmente un semplice guasto nei circuiti elettronici della suoneria, ma questo scherzetto mi costerà piuttosto caro in termini di sonno e calma.
La mattina dopo mi presento, un po' assonnato, al torneo, che inizia puntualmente alle 9. Se nel girone a quattro si delinea subito la situazione, con l'americano e l'inglese a farla da padroni sugli inesperti avversari, nel mio gruppo la situazione è tremendamente complessa.
Inizia subito Ralle battendo a sorpresa Taniguchi, il favorito del girone. Poi è la volta mia che, con una splendida partita, riesco ad avere la meglio del francese. Ma nella partita successiva rovino subito tutto.
Commetto un errore in apertura e sono costretto a giocare tutta la partita in difesa. Nel finale il bravo Tanighuchi, sfruttando a meraviglia quel mio errore, riesce ad avere la meglio, anche se di strettissima misura.
Al turno successivo il giapponese si prende la rivincita sul transalpino, anche se con il minimo scarto, e costringe Ralle a dover vincere a tutti i costi contro di me la partita successiva se non vuole essere eliminato.
Dopo un buon avvio da parte mia, commetto un paio di grossi errori in centropartita, consentendo a Paul di condurre in porto, non senza qualche difficoltà la partita e di prenotare un posto per le semifinali. Ma non tutto è perduto: una mia vittoria contro il giapponese ci porterebbe tutti a pari punti, costringendoci a dei play offs di spareggio.
La posta in palio è troppo alta, né il mio avversario, n* io decidiamo di addentrarci in aperture poco note. Giungiamo così alla 40sima mossa in una posizione di sostanziale parità, quando Ryiochi tira fuori un paio di mosse di alta scuola che, insieme ad alcuni miei errori, fanno pendere il piatto della bilancia dalla parte sua.
I giochi sono fatti: Taniguchi è primo con tre vittorie, davanti a Ralle con due e a me con una sola. Per loro si aprono le porte della semifinale, per me quelle della finale per il 5° posto.
Frattanto nell'altro girone Sharman e Landau si trovano appaiati in testa con 5 vittorie e una sconfitta. La spunta Sharman per differenza pedine, che si dovrà scontrare con Ralle, mentre Landau si troverà di fronte Taniguchi.
Terzo è Fuller con due vittorie e, fanalino di coda del girone e del torneo, è il giovanissimo (13 anni) Vassili Theophanopoulos.
L'indomani mattina, mentre in un angolino mi aggiudico con facilità la finale per il 5° posto sull'australiano, ai 4 semifinalisti non bastano due partite per designare i 'magnifici due', avendo tutti una vittoria e una sconfitta. Si va alla terza partita, e la spuntano Ralle e Taniguchi, che si affronteranno nella finalissima del pomeriggio.
I pronostici sono in prevalenza per il giapponese, anche se si comincia a prendere in considerazione la possibilità che il nuovo Campione mondiale possa non venire dal Paese del Sol Levante. Dopo un leggero buffet, incominciano le finali.
Da una parte Landau la spunta in una partita su Sharman, confermando il piazzamento degli Stati Uniti dell'anno scorso, ma tutti gli occhi sono puntati sul tavolo della finalissima. La prima partita è una vera battaglia, e alla fine la spunta Ralle di misura, soprattutto grazie ad un errore del giapponese nel finale.
Ma nella seconda partita il giovane francese supera se stesso, e con una serie di mosse deliziose chiude anzitempo la partita a suo favore e porta in Francia il titolo di Campione del Mondo.
La sera, durante la premiazione, il neocampione confessa candidamente di non essere affatto sorpreso dal successo, benché si alleni seriamente solo da un anno, mentre Taniguchi e con lui tutta la delegazione giapponese, riesce a stento a nascondere la delusione. Nei precedenti sette Campionati, infatti, solo una volta (nel 1980 a Londra per opera dell'americano Jonathan Cerf) il campione giapponese aveva dovuto cedere il passo di fronte a qualche avversario.
Deluso, è inutile negarlo, è anche il sottoscritto, il quale partito da Roma poco allenato e pensando più al viaggio che al torneo, si è trovato impreparato di fronte agli avversari, e ha relegato l'Italia ad un posto inferiore a quello che le compete. Ma ci sarà modo di rifarsi per tutti ai prossimi Mondiali, che si terranno nel 1985 in Grecia.


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