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XI Campionato del mondo di Othello |
dal 12 al 14 Novembre 1987 |
Circolo della Stampa, Corso Venezia, 48 - Milano |
Vincitore: Ken'Ichi Ishii |
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Formula: 13 turni + semifinali e finali
Tratto da Othello News Anno IV n.1
Nemo profeta in patria ovvero: XI Campionati del Mondo I Campionati Mondiali che si sono svolti al Circolo della Stampa di Milano dal 12 al 14 novembre vanno in archivio come i migliori che la storia dell'Othello possa ricordare. Questa affermazione non è dettata da un bieco nazionalismo, ma da un'obiettiva valutazione. Per la prima volta, in effetti, a contendersi il titolo iridato non era la solita mezza dozzina di giocatori, ma una abbastanza omogenea schiera di campioni, forte di ben ventuno unità giacché, oltre all'individuale, si era avuta l'idea di istituire un titolo per nazioni da assegnarsi alla squadra che, sommando i punteggi dei suoi tre rappresentanti, avesse ottenuto il maggior valore. Si presentavano così ai nastri di partenza ben due ex campioni del mondo, il mitico giapponese Ken Ishi Ishii (1983) ed il francese Paul Ralle (1984) e tre giocatori protagonisti di finalissime in anni precedenti: gli americani Brian Rose (1981) e David Shaman (1982) ed il nostro Paolo Ghirardato (1985). Unico rammarico era dato dalla scelta dei giapponesi che decidevano di affiancare al già citato Ishiii due giocatori non degni della tradizione othellistica nipponica privando così la competizione di uno spettacolo che sarebbe certo stato esaltante. Ma entriamo nel vivo della cronaca. La fase eliminatoria, che deve assegnare il titolo a squadre ed indicare il nome dei quattro giocatori che si disputeranno la corona di Campione del Mondo, si svolge in un torneo italo-svizzero modificato dato che non possono incontrarsi giocatori della stessa nazione. La tensione è notevole, Stefano Clementoni nel suo ottimo inglese (almeno credo) chiama i giocatori ai propri tavoli e con essi i giudici di sedia che sono stati scelti tra i più forti giocatori non inclusi nella squadra nazionale. Partono i cronometri, trenta minuti a testa per giocarsi il primo punto in classifica. Le cose per noi iniziano bene, totalizziamo infatti un punto e mezzo con due soli rappresentanti (Marconi riposava), ed è soprattutto il successo di Brusca sull'americano Kling che lascia ben sperare. Una breve sosta ed eccoci alla seconda tornata nella quale scendono in campo i due ex campioni del mondo con il francese che deve affrontare l'esordiente Marconi. E' il primo passo falso degli "azzurri" che rimediano un solo punto col successo di Ghirardato sull'inglese Baghat, per gli altri due sconfitte, da notare, però, che anche Brusca aveva in Shaman un avversario quantomai ostico. Si passa quindi al terzo turno e questa volta gli accoppiamenti sembrano favorirci proponendo gli scontri: Brusca - Daunas, King - Ghirardato e Feldborg - Marconi. Il risultato, però, è un catastrofico zero tondo. In testa alla classifica a squadre sono ora appaiati americani e francesi con sei punti seguiti a mezzo punto dagli inglesi, con noi solo quinti a due lunghezze e mezzo. Per l'individuale è ancora un americano, Shaman, a condurre con tre punti ed il computer pensa bene di misurare la sua forza opponendolo al giapponese Ishii. E' il primo di una lunga serie di incontri che sarebbero degni di una finalissima. Il nipponico conferma la sua fama raggiungendo così il suo avversario in testa alla classifica mentre i nostri tirano fuori orgoglio ed unghie, facendo bottino pieno ed andando così al riposo-pranzo con rinnovata speranza.
(continua dopo i risultati...)
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L'ottimo buffet, allestito in un'altra sala dello splendido Circolo della Stampa, rimane evidentemente indigesto ai nostri che alla ripresa delle ostilità rimediano un secondo zero spaccato. Questo turno è comunque illuminato dal valore dell'incontro tra i due super-big Ralle ed Ishii. Il francese, contro i pronostici dei più, vince e si installa così solo al comando in una classifica che comincia ad assumere una fisionomia sempre più precisa. Eccoci dunque al sesto turno, con gli italiani protagonisti in positivo, ancora tre punti per loro e la speranza torna ad accendersi, sugli altri tavoli suscita clamore la sconfitta di Rose con il danese Feldborg dovuta ad un clamoroso errore finale. Si giunge così all'ultimo turno della prima giornata e per gli italiani è un'altra Caporetto visto che i nostri avversari, Rose, Puget ed il giovanissimo Stephenson (quindici anni) hanno tutti la meglio rispettivamente su Brusca, Ghirardato e Marconi. Si tirano le somme e non è difficile rendersi conto che le cose per noi vanno malissimo. A metà gara, infatti, siamo praticamente fuori dalla lotta per il titolo a squadre (quattro punti e mezzo di distacco dagli americani) e, nello stesso tempo, abbiamo anche scarse possibilità di piazzare un nostro rappresentante nei primi quattro, in zona cioè per giocarsi il titolo individuale. Ralle è sempre in testa con sei punti seguito da Ishii e Shaman con cinque e da un nutrito gruppo di giocatori a quota quattro. Seconda giornata ed è subito Ishii - Rose, Shaman - Ralle con i due americani che nulla possono contro i due ex iridati. La pattuglia tricolore centra un ulteriore en-plain contro avversari non particolarmente pericolosi. Si va avanti così fino al decimo turno dove si registra la prima sconfitta di Ralle ad opera del rimontante Rose, mentre il nostro Ghirardato, a cinque punti e mezzo, è in piena "zona promozione". Nella partita successiva, però le sue speranze sono troncate dall'implacabile Ishii e per tornare a sorridere dobbiamo attendere il penultimo turno. Qui il meno esperto dei nostri, Francesco Marconi, riesce nell'impresa di battere il giapponese Ishii e, confermando le teorie che vedono in lui il futuro dell'Othello italico, Francesco replica al turno successivo contro l'americano Rose che perde così l'accesso alle semifinali. Intanto, distratti dal successo di Marconi, siamo giunti alla fine dei tredici turni e bisogna tirare le somme. Gli USA sono campioni del mondo a squadre, seguiti da Francia, Inghilterra e (sig) Italia, più staccate le altre nazioni. I quattro eletti alle semifinali sono nell'ordine: il francese Paul Ralle, il giapponese Ken Ichi Ishiii, l'americano David Shaman e (sorpresa) il danese Karsten Feldborg. Ultima giornata. Sui due tavoli rimasti si affrontano Ralle e Feldborg da una parte ed Ishii e Shaman dall'altra, per il nipponico è facile liberarsi del pur bravo avversario in due sole partite, il transalpino è invece costretto a ricorrere al terzo incontro per accedere alla finalissima. Siamo giunti così allo scontro conclusivo, protagonisti i due giocatori che alla vigilia erano accreditati dai favori del pronostico. Due partite, con eventuale bella, da disputarsi con il tempo di riflessione di quaranta minuti per giocatore di fronte ad un pubblico competente che, assiepato in religioso silenzio nella sala, può seguire agevolmente gli incontri che vengono proiettati su di un grande schermo posto alle spalle dei due giocatori. Nella prima partita il francese impone il suo gioco brillante e, grazie ad un geniale sacrificio d'angolo alla 37a mossa, chiude l'incontro vincendo con un netto 50 a 14. Il volto sempre triste del giapponese accentua, se possibile la sua espressione mentre il clan francese comincia ad eccitarsi stringendosi sempre più intorno al suo campione. Ma eccoci già alla seconda partita con qualcuno che fa notare che mai, per l'assegnazione di un titolo si è dovuti ricorrere all'incontro di spareggio. Il match appare subito estremamente equilibrato con Ralle che sembra mantenere un leggerissimo vangaggio posizionale per tutto il centropartita. Nel finale, però, Ishii riesce a sferrare un attacco (mossa 41) che lo porta a vincere con il punteggio di 39 a 25. Applausi scroscianti in sala (il tifo è tutto per il nipponico) a cui si uniscono anche Shaman e Feldborg che, un po' dimenticati, stanno giocandosi il terzo posto ed è l'americano che se lo aggiudica tranquillamente in due partite. Appena il tempo di riprendere fiato ed eccoci allo scontro decisivo. Ralle che ha ottenuto una miglior differenza pedine, sceglie di giocare con il nero e, come nella prima partita, effettua l'apertura denominata Heat. Questa volta però il nipponico replica ponendo alla sesta mossa in B3 dando inizio ad una manovra che lo porta ad avere un buon gioco sul lato ovest della scacchiera tanto che già alla ventitreesima mossa il transalpino è costretto a cedere l'angolo A1. In pratica qui finisce l'incontro, e solo la grande abilità del francese gli consente di salvare un buon numero di pedine. Per Ishii è il trionfo, ma anche in questo caso gli obiettivi delle telecamere e delle macchine fotografiche non riescono a ritrarre un suo sorriso. Scende così il sipario su questa splendida manifestazione, ed anche se un po' delusi dalla sconfitta dei nostri, ci piace chiudere questa cronaca avendo negli occhi l'immagine di tanti campioni che hanno avuto in questa occasione l'opportunità di incontrarsi e misurarsi; per una volta il mondo dell'Othello è stato davvero unito ed è un vanto poter dire che ciò è avvenuto in Italia. Arrivederci all'anno prossimo, dunque, sperando che questa volta per noi ci sia maggior gloria.
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