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XIV Campionato del mondo di Othello |
dal 2 al 5 Novembre 1990 |
Federazione Nazionale Gioco Othello - Stoccolma -S- |
Vincitore: Hideshi Tamenori |
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Formula: 13 turni + semifinali e finali
Tratto da Othello News Anno VI n.4
Non posso dire che fossi li proprio per caso: a Stoccolma. Anche io avevo ricevuto l'invito, naturalmente in veste di giornalista, per poter assistere in prima fila alla più grande manifestazione competitiva othellistica internazionale: il campionato del mondo. L'emozione sarebbe stata veramente grande: conoscere di persona il tre volte campione del mondo (ora quattro!) Hideshi Tamenori, scambiare quattro chiacchiere al bar con l'ex campione del mondo Paul Ralle e poter avvicinare tutti i più forti giocatori del momento come Graham Brightwell, Peter Bhagat, Imre Leader, Karsten Feldborg, David Shaman, Brian Rose, Francesco Marconi e tanti altri ancora! Forse il mio povero e malato cuore non gliela avrebbe fatta! Ma davanti all'invito che quell'organizzazione d'eccezione che risponde al nome di Dan Glimme mi aveva mandato (corredato naturalmente della copertura di tutte le spese di viaggio e soggiorno) non ho potuto resistere. Ho preparato la valigia con tutto lo stretto necessario (facendo attenzione a non dimenticare la macchina fotografica) e sono partito alla volta di quel di Stoccolma. Al nastro di partenza mancava solo l'Olanda. In compenso però, Russia e Polonia confermavano la loro partecipazione e ad esse, si aggiungeva, con immensa sorpresa di tutti, nientepopodimenoche l'Estonia (con due soli rappresentanti). Al termine della cena di benvenuto, la direzione del torneo procedeva agli accoppiamenti relativi al primo turno di gioco che si sarebbero disputati la mattina successiva. Il primo turno di gioco vede un Leader in difficoltà con Melnikov che vince per 33 a 31 e Ralle e Bhagat che regolano con poche difficoltà rispettivamente Nelis e Daix. Anche Tamenori non ha problemi con Skogen. Gli incontri più significativi, invece, vedono Vallund e Puget che strapazzano rispettivamente Stepanov e Andersson mentre Marconi, che dopo una meravigliosa apertura ed un buon centropartita, non riesce nel finale ad avere ragione di Brightwell. Perotti e Puzzo passano invece facilmente il turno che li vedeva accoppiati con Kopper e Takasaki. Il secondo turno metteva subito di fronte Ralle e Brightwell (33 a 31 per il francese) e Tamenori Jensen finito con il punteggio di 48 a 16. Leader si rifaceva con il norvegese Aas e Rose aveva facilmente ragione di Justvik. Marconi si riprendeva sconfiggendo Hewleett mentre Perotti e Puzzo venivano fermati da Bhagat e Piau. Melnikov regolava Levanen per 46 a 18 e Feldborg si bruciava le penne con Puget perdendo per 28 a 36. Al terzo turno Ralle sistemava Shaman per 49 a 15 mentre non faceva altrettanto Leader con Rose perdendo per 26 a 38. Feldborg si rifaceva del turno precedente con Perotti, vincendo 39 a 25 e Piau aveva facile ragione di Melnikov vincendo 59 a 5. Marconi non riusciva ad avere ragione dello svizzero Kierulf (16 a 48) ed anche Puzzo perdeva da Jensen con lo stesso punteggio. Bhagat veniva invece fermato dal danese Vallund per 25 a 39 e Tamenori faceva riscaldamento con Lonquist vincendo 17 a 47. Il quarto turno sembra il più interessante: Tamenori pareggia con Ralle (e sarà l'unica partita non vinta durante l'intera competizione), Shaman e Rose hanno facile ragione di Jensen e Andersson, Puzzo batte Nelis e molto amaramente Perotti batte un Marconi ormai spento. Al quinto turno qualche colpo di scena: Shaman perde da Kotkamaa e Ralle da Feldborg. Tamenori invece ha facile ragione di Melnikov (58 a 6) e così Rose di Kierulf (18 a 46). Sul fronte italiano un cenno di ripresa: Marconi batte il norvegese Aas, Perotti il belga Alard e Puzzo regola Justvik, il connazionale di Aas. Il sesto turno è in accordo con i pronostici. Ralle batte Berner (20 a 44), Vallund perde da Rose (30 a 34), Brightwell regola Jensen (40 a 24) e Melnikov ha ragione di Andersson (24 a 40). Marconi si confronta con la campionessa femminile giapponese M. Ishii, vincendo per 12 a 52 mentre Perotti e Puzzo perdono da Stepanov e Shaman. Abbastanza facile per Tamenori l'incontro con Piau che termina 13 a 51. Sfida inglese infine tra Leader e Bhagat, vinta dal primo per 36 a 28. Il settimo turno vede il pareggio tra Rose e Piau e la sconfitta simultanea dei tre giocatori italiani. Sugli altri fronti si registra la vittoria del russo Melnikov sul danese Vallund e di Feldborg su Kierulf. Tamenori ha facile ragione di Kotkamaa (9 a 55), mentre Leader e Stepanov non glela fanno rispettivamente su Shaman e Ralle. Si chiude così la prima giornata di gara con gioie, delusioni e speranze per gli esiti degli incontri della giornata successiva. Durante la seconda giornata di gara registriamo i seguenti risultati notevoli: Melnikov-Shaman 36 a 28, Rose-Ralle 36 a 28, Feldborg-Melnikov 46 a 18, Bhagat-Stepanov 29 a 35, Brightwell-Rose 25 a 39, Ralle-Valund 29 a 35, Marconi-Puget 37 a 27, Melnikov-Marconi 40 a 24, Piau-Brightwell 34 a 30, Rose-Feldborg 42 a 22 e soprattutto un pesante 64 a 0 inflitto da Melnikov a Brian Rose al tredicesimo turno. Gli accoppiamenti di semifinale vedono il giapponese Tamenori schierato verso l'americano Rose: 28 a 36 e 50 a 14 entrambi per il nipponico. Mentre l'altra semifinale schiera i due francesi Ralle e Piau: quest'ultimo vince entrambi gli incontri. La finalissima, giocata con tempi di riflessione di 40 minuti per giocatore, è totalmente a favore del nipponico con un secco 2 a 0.
(continua dopo i risultati...)
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Ed ora qualche considerazione statistica sulle aperture giocate dai quattro giocatori più forti del mondo. In tutti gli incontri giocati da Tamenori con il Bianco (nove), egli ha sempre proposto la variante perpendicolare. Nelle restanti partite giocate con il Nero egli ha preferito la heath (per tre volte), quindi il bufalo e la tanida (per due volte) ed infine la tigre (una sola volta). Vediamo il francese Piau. Delle otto partite giocate con il Bianco, in cinque ha preferito la diagonale ed in tre la perpendicolare. Negli incontri giocati con il Nero, egli ha proposto per ben quattro volte la tanida, due volte la rose, ed una volta la tigre, la cow e l'aircaft. Considerando ora l'ex campione del mondo Paul Ralle. Con il Bianco ha sempre giocato la diagonale (sette volte). Con il nero ha preferito la tigre (quattro volte), quindi la heath (due volte) ed infine la rose, la tanida ed il serpente (una volta). Anche l'americano sembra un diagonalista: otto volte su otto. Nelle otto partite giocate con il Nero ha proposto la tigre (per quattro volte) e la heath (sempre per quattro volte). Questi dati ci portano ad una ragionevole conclusione: europei ed americani preferiscono, al contrario dei giapponesi, la variante diagonale alla variante perpendicolare. Sul fronte del Nero si osserva, invece una sostanziale tenuta della heath ed una certa ripresa della tanida, come risposta alla diagonale, ed un maggior uso della tigre rispetto alla vecchia rose, come risposta alla perpendicolare. Che cosa dire di più? Sicuramente che la squadra sovietica ha dimostrato un notevole miglioramento e che giocatori come Melnikov e Svirskij hanno dimostrato un tono di gioco non certo indifferente e, a parer mio, sentiremo presto parlare molto bene di loro. Che gli inglesi hanno registrato una lieve flessione rispetto agli anni precedenti. Che i francesi sono molto migliorati e lo hanno dimostrato con risultati indiscutibili. Che gli italiani hanno dimostrato ancora una volta di non possedere il livello tecnico di gioco in grado di competere con i massimi vertici internazionali (per loro c'è sicuramente su cui meditare e riflettere). E che Tamenori, con questo suo quarto titolo del mondo e con nessuna partita persa durante il torneo, ha dimostrato ancora una volta di essere il più forte giocare di Othello di tutti i tempi. Un saluto a tutti i miei lettori.
Morris Foreight
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