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Torneo di Natale |
18 Dicembre 2022 |
Ludico Game - Via Squarcialupo 8 - Roma |
Vincitore: Massimo Di Pietro |
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Formula: 4 turni
L'Othello romano si ritrova per il torneo di Natale, proprio nel giorno della finale dei Campionati del Mondo di Calcio Argentina-Francia: un'edizione che verrà ricordata proprio per l'inedito svolgimento invernale. L'evento si gioca al Ludico Game e vede la partecipazione di ben 16 partecipanti, che sarebbero stati 17 se il buon Alessandro Di Mattei non avesse deciso di prendere le vesti di Direttore del Torneo ed escludere l'antipaticissimo Bye dalla lista degli accoppiamenti. Tra i partecipanti annoveriamo con piacere l'amico Paolo Barsotti di Lucca, venuto dalla Toscana per giocare un torneo cittadino, Alessandro Cacciatore, un "multi-player" appassionato di giochi da tavolo, ma soprattutto il gradito ritorno di Elisabetta Vecchi, unica giocatrice passiva del lotto, tornata in grande spolvero, con indosso la felpa celebrativa del Mondiale di Othello "Tokyo 1996".
Il primo turno del torneo presenta sfide molto interessanti: tra tutte quelle in famiglia tra George Ortiz e la stessa Elisabetta Vecchi, e tra Biagio (padre) e Francesco (figlio) Privitera. Ma sono tante le sfide che rubano l'occhio, come quella che Leonardo Caviola vince contro Michele Diodati, o quella di Chiara Giugliucci che batte l'amica e rivale Maria Serena Vecchi. Nel secondo turno ci sono due risultati da segnalare: le vittorie di Severino Di Cola contro George Ortiz e quella di Chiara Gigliucci contro Biagio Privitera, entrambe per 33 a 31 ed entrambe per tempo: partite in cui i vincitori sono stati bravi a complicare a dismisura, rendendo i finali impossibili da decifrare nei pochi minuti di tempo a disposizione. Il terzo turno comincia a delineare le sorti del torneo. Sono comunque da sottolineare le vittorie di Leonardo Caviola su Don Paolo Arcara e quella di Elisabetta Vecchi su Michele Diodati. L'attenzione però è completamente catalizzata sulla sfida al tavolo 5, dove si affrontano i due Decani dell'Othello, Vincenzo Peccerillo e Biagio Privitera, la cui loro prima sfida risale alla primavera del 1979. Oggi a distanza di 43 (!) anni ancora i due amici giocano a ribaltar pedine e per noi è uno straordinario esempio di amore per il gioco e per la passione che mettono ad ogni partita. Il quarto ed ultimo turno si distingue per la vittoria di Barsotti su Cacciatore, ma soprattutto quella di Massimo Di Pietro su Paolo Scognamiglio, che gli vale la vittoria del torneo a punteggio pieno!
Alla fine dell'evento premi, gadget e giochi per tutti i partecipanti. Fra i tanti, spicca comunque la donazione di Michele Diodati a Di Severino di Cola: una dama da bere !! Fantastico.
Non resta che farci gli auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo, e darci appuntamento nel 2023. Buon gioco a tutti!
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Analisi della partita: Paolo Scognamiglio 28-36 Massimo Di Pietro
Il torneo di Natale si è giocato in un clima sereno e disteso, ma non per questo privo di agonismo. Ogni partecipante ha fatto il massimo per ottenere il miglior piazzamento possibile e le partite hanno presentato diversi spunti interessanti. In particolare poniamo la nostra attenzione sul match disputato al quarto e ultimo turno di gioco tra Paolo Scognamigli (Nero) e Massimo Di Pietro (Bianco), che ha deciso di fatto il vincitore del torneo.
D3C5: Inizia Paolo e Massimo risponde con la perpendicolare F6F5E6: L'apertura si sviluppa sulla tigre E3C3F3: In particolare la tigre diagonale, sulla quale il Bianco gioca la famosa Comp'Oth C4B4B3: Alla mossa 11 Paolo (Nero) propone B3, una variante molto giocata ma alternativa alla classica B5. Entrambi i giocatori sono ancora in apertura D6C7C2F4: Paolo e Massimo seguono la linea migliore fino alla mossa 16, dove il Bianco, ormai fuori libreria, sceglie di giocare A4 invece che G4. A4 è una mossa calma sul bordo, che non influisce sulla struttura del muro bianco a nord. Tuttavia se ci astraiamo dalla ricerca esclusiva della mossa che genera meno pedine di frontiera, possiamo vedere innanzitutto come il bianco possa definirsi centrato proprio grazie alla pedina nera in B3, isolata rispetto al resto delle pedine del suo stesso colore. Le pedine isolate infatti sono considerate una forma negativa da avere, perché sebbene spesso si tratti di poche o addirittura una sola pedina sparsa nell'othelliera, questa può avvelenare molte altre mosse e ridurre pertanto il numero di buone soluzioni a disposizione. Per questo motivo è decisamente meglio G4, che cattura una sola pedina di frontiera avversaria, ma che dopo un'eventuale scambio N.H3 B.H5 costringe il suo avversario ad aprire il muro a nord, poiché la mossa G3 è avvelenata dalla pedina nera in B3 appunto E2: Il Nero a sua volta gioca una mossa calma, con l'obiettivo di generare una mossa ideale in c6 E7: Il Bianco cerca di sporcare la mossa ideale e gioca e7. Concettualmente questa mossa è corretta, ma non è funzionale all'unica strategia che la posizione che si è venuta a creare impone. Nel momento che il bianco ha giocato in A4 ha anche stabilito una sorta di piano, ovvero quello di schiacciarsi sul bordo per aggredire i tempi di gioco del suo avversario. Questo tipo di strategia è tipica delle aperture Serpente e Heath e richiede molta attenzione da parte di entrambi i colori. Tornando a questa situazione, nel momento in cui il nero apre a nord, il bianco deve cercare di schiacciarsi tra il bordo est ed il bordo nord. Ogni altra sequenza crea una strategia ibrida che peggiora solamente la situazione in gara F2G4G3D1E1F1H3G5: Nelle mosse subito successive, Paolo è bravo a capitalizzare il vantaggio acquisito, mentre Massimo ha il merito di non affossare troppo una situazione complicata. Alla mossa 27 il Nero perde una piccola occasione. Sebbene la mossa scelta da Paolo lo pone comunque in vantaggio (F7), l'opzione H6 gli avrebbe con molta probabilità reso il finale di gara più agevole. H6 infatti gli permetteva di creare un due bucato al centro, una struttura molto bilanciata, priva di debolezze, che toglie l'accesso in D2 e minaccia anche G6 in un prossimo momento F7D2H4F8G6D7D8E8: Fortuna di Paolo, Massimo non riesce a trovare una sequenza che migliori la sua situazione, anzi, si giunge alla mossa 35 con Paolo che dispone di un vantaggio teorico di +26 e la possibilità di chiudere di nuovo i conti, giocando G8, una mossa che gli permette di guadagnare un buon tempo di gioco sul bordo e che ne minaccia un secondo (ovvero C8) qualora il suo avversario non risponda in B8, peggiorando definitivamente una situazione già critica. In maniera però più conservativa, il Nero sceglie C8 (+12) riaprendo un finale di gara, che come vedremo, sarà molto più difficile per il Nero che per il Bianco C8C6B2: Per rendere le cose ancor più complesse, Paolo sceglie di giocare nella Casella-X in B2. Di per se è una buona mossa, ma ha il difetto di rendere le cose più semplici al suo avversario, il quale ora intravede degli obiettivi da perseguire in questo finale di gara: conquista dell'angolo e mantenimento della parità H5H6A1: Giungiamo alla mossa 41 con il Bianco che ha conquistato il suo primo angolo, ma sta per finire le mosse sicure G8G7: Dopo G8 di Paolo, Massimo risponde in G7, sacrificando l'angolo H8 (sebbene il nero non abbia ancora l'accesso per prenderlo) a vantaggio della parità B5: Giusta la B6 del Nero che ha lo scopo di tagliare la diagonale e guadagnarsi intanto l'accesso ad H8 A6: Molto intelligente la risposta del Bianco, che genera una forma negativa (la forchetta) pur di non concedere uno swindle. Infatti se Massimo avesse risposto ad esempio in B6, il Nero avrebbe avuto due tempi di gioco letali in A6+A5. Inoltre A6 non compromette la parità: qualcuno potrebbe pensare che a5 è uno spazio dispari chiuso, ma in realtà è connesso alla casella B6 G2: Azzardata ma estremamente corretta la scelta di Paolo di guadagnare il controllo della diagonale. Inoltre il bianco, per tagliarla, deve giocare in B6, rendendo effettivamente A5 uno spazio dispari chiuso per il Bianco B6B7: Corretta la mossa di entrambi. Paolo decide di difendere strenuamente la diagonale a costo di giocare in entrambe le Caselle-X B8A8A7: Massimo decide di sacrificare A8 per guadagnare la pedina in B7 e raggiungere H1 C1: Sebbene non ancora fatale, questo errore commesso da Paolo rimette la partita in sostanziale equilibrio. Probabilmente il Nero stava valutando la risposta del suo avversario in B1, il che gli avrebbe permesso di spingere G1H1H2H7H8 (anche se la sequenza migliore sarebbe stata G1H1H8H2H7 ma il concetto è lo stesso) e di guadagnare definitivamente parità e partita, sfruttando lo spazio dispari rimasto sul bordo di sinistra H1: Tuttavia il bianco gioca correttamente in H2 e mantiene con forza la parità in tutte e tre le regioni dell'othelliera rimaste vuote G1: L'errore che consegna al Bianco la vittoria della partita e quindi del torneo arriva alla mossa 53, quando il Nero, a corto di tempo, gioca G1, sottovalutando l'importanza di difendere almeno le pedine sul bordo est. Paolo infatti si preclude l'accesso alla casella H2 e permette al Bianco di conquistare subito il bordo nord (giocando B1 e con calma il bordo est B1A5H2A3A2H8H7: Nelle ultime mosse al Bianco non resta che giocare in parità giocando per ultimo in ognuno degli spazi dispari rimasti e vincendo 36 a 28 una partita in cui era stato sempre in difficoltà ma in cui ha avuto il merito di non mollare mai
Come accennavamo, alla mossa 53, dopo che il Bianco aveva conquistato H1, la scelta vincente sarebbe stata quella di prendere ad esempio H8, lasciare che il suo avversario si infilasse in H7 e poi difendere le pedine sul bordo est giocando H2. A Massimo sarebbe rimasta la parità ma Paolo avrebbe vinto l'incontro per 33 a 31 e si sarebbe aggiudicato il torneo di Natale.
Complimenti in ogni caso ad entrambi i giocatori!
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