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VI Campionato Italiano di Categoria |
17 Ottobre 1993 |
Emilia Romagna - Modena |
Vincitore: Roberto Sperandio |
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Formula: 7 turni + quarti - semifinali e finali
Tratto da OthelloNews Anno IX (1993) n.4
Roberto il rullocompressore Ventuno giocatori a contendersi il titolo, sempre più prestigioso, di Campione Italiano di Categoria. Tre i favoriti d'obbligo: Angela Quattrocchi, Elisabetta Vecchi, alla caccia anche del titolo di Maestro, ed il napoletano Luigi Lamberti. Alle spalle del rio un gruppetto di giocatori dall'identità agonistica ancora non ben definita quali Castaldo, Comerci, Fanello, Fasce, Moretti, Stanzione, Sperandio, Tramma e Tucci. Il numero dispari di contendenti obbliga l'inserimento del fantomatico bye nell'elenco dei giocatori. Sette i turni di gioco previsti nella fase eliminatoria a cui seguirà il solito torneo ad eliminazione diretta tra i primi otto della classifica. Partono i cronometri per tutti tranne che per Sperandio che è subito abbinato con il simpatico bye e porta a casa i due punti senza troppo spremersi (il buongiorno si vede dal mattino). Il secondo turno vede lo scontro fra le due lady dell'Othello Italiano con Angela che impone il vantaggio del fattore campo su una un po' frastornata Elisabetta. Al termine della terza partita sono al comando a punteggio pieno Lamberti, Quattrocchi e Sperandio, a cui fa seguito un gruppone con due vittorie. Suscita scalpore l'ulteriore sconfitta di Elisabetta Vecchi che vede già complicarsi la possibilità di qualificazione. Nei tre turi successivi Roberto Sperandio dimostra di essere in ottima forma, battendo in successione Lamberti, Quattrocchi e Comerci. Per lui e per Lamberti la qualificazione è già acquisita matematicamente, mentre la speranza per le altre sei posizioni è spartita fra ben 12 concorrenti. Particolarmente drammatico appare l'incontro tra Michele Comerci e la solita Vecchi. Dimostrando ancora una volta di avere grinta da vendere, Elisabetta vince con un risicatissimo 33 a 31 mentre il fiorentino stacca l'ultimo biglietto utile per i quarti solo grazie ad uno scarto di buholz migliore rispetto gli sfortunati Fanello, Riccardo Tramma e Moretti. In virtù della classifica gli accoppiamenti sono i seguenti: Sperandio - Comerci, Vecchi - Castaldo, Stanzione - Tucci e Quattrocchi - Lamberti. E siamo così agli incontri della giornata conclusiva.
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I tre rappresentanti della Campania vengono subito fatti fuori con il povero Maurizio Castaldo eliminato per sole due pedine di scarto. Sperandio prosegue intanto la sua marcia inarrestabile sbarazzandosi con sicurezza sia di Comerci che di Elisabetta. Più equilibrata l'altra semifinale con Alessandro Tucci che conferma la sua ottima prestazione generale imponendo un pari ad Angela Quattrocchi per poi cedere nell'incontro decisivo alla più esperta avversaria. Mentre Elisabetta Vecchi si aggiudicava il terzo posto assoluto grazie ad una larga differenza pedine ottenuta nella seconda partita, Roberto Sperandio conclude in maniera trionfale il suo torneo conquistando, con la tredicesima vittoria consecutiva, anche il titolo di campione italiano e celebrando così il suo ingresso nella Categoria Maestri. E' da ritenere senza ombra di dubbio che Roberto avrebbe ben figurato anche se avesse disputato il torneo assoluto. Il Campionato Italiano di Categoria ha negli anni acquisito un valore sempre più elevato. In effetti in un primo tempo la FNGO aveva pensato a questa manifestazione sia per dare una maggior gratificazione ai giocatori non Maestri che per rendere più attendibile la classifica dei primi otto del torneo maggiore. Allo stato attuale non appare molto più corretto vedere in questa competizione un accessorio di quella dedicata ai Maestri. E' proprio in quest'ottica che è stata avanzata la proposta di separare i due eventi a livello di data e sede. A vantaggio di questa ipotesi avremmo una maggiore valorizzazione del titolo di categoria, la possibilità di avere per arbitri i giocatori locali eventualmente non impegnati in gara e l'opportunità, almeno per i Categoria A, di disputare ambedue le competizioni senza dover effettuare dolorose scelte, come avvenuto quest'anno al campione uscente Ottani. Fattori contrari a questo progetto vanno ricercati nel raddoppio dell'onere organizzativo, nel rischio di creare un certo "disinteresse di casta" tra i giocatori delle varie categorie e nella perdita di un'occasione di incontro di valenza nazionale. Chi scrive è convinto che questa strada sarà certamente praticabile in futuro se verrà confermata la crescita della popolazione othellistica italiana. Il dibattito comunque è aperto, a tutti voi Soci il compito di portarlo avanti.
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