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X Campionato Italiano |
27 Settembre 1987 |
Campania - Napoli |
Vincitore: Augusto Brusca |
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Formula: 7 turni
Il decimo Campionato Italiano si svolge a Napoli con una formula che prevedeva un doppio torneo su due giorni. Di sabato si sono sfidati i maestri per raggiungere le prime sei posizioni della classifica e qualificarsi così alla fase finale, disputata di domenica. A questi si aggiungevano le due migliori speranze, rappresentate da Sergio Nardo e Andrea Silvola, componendo così il gruppo dei fantastici otto che, invece di una fase ad eliminazione diretta (quarti, semifinali e finali) come il precedente anno, si sfidano in un girone all'italiana (tutti contro tutti).
Tratto da OthelloNews Anno 3 (1987) n.3
D'Artagnan e i tre moschettieri Ragazzi ci siamo, anticipando clamorosamente il gioco nazionale, e parlo ovviamente del calcio che vedrà in Italia nel 1990 i campionati del mondo, i Tre Moschettieri scenderanno in campo a Milano per giocarsi, proprio in Italia, l'undicesimo campionato mondiale di Othello. Crediamo sia la prima volta, non vorremmo sbagliare, che una manifestazione così prestigiosa si svolge nel nostro Paese, e forse mai come oggi l'occasione è veramente ghiotta perché se a livello individuale i giapponesi sono ancora, forse, irraggiungibili, non è detto che in un campionato a squadre non ce la si possa fare. Sarebbe un gran bel colpo, e gli auguri, assieme agli scongiuri sono d'obbligo, ma prima di entrare nel merito di questo mondiale vorrei far notare come in questo numero l'articolo di fondo sia stato dedicato ad un torneo delle "Speranze", non è una scelta casuale se pensiamo che in questi pochi anni l'Othello ha fatto dei passi da gigante, e nuovi campioni si affacciano alla ribalta. Mi riferisco ovviamente a Francesco Marconi che sarà uno dei nostri tre moschettieri, e che solo due anni fa si guadagnava, in quel di Pavona, l'ingresso nei Master vincendo, all'epoca, proprio il primo torneo delle speranze legate al campionato italiano. E' indubbio che fu una scelta felice, seppur sofferta e contrastata, rappresentava lo sforzo della Federazione, al suo primo vero impegno, non già di tutelare i "mostri sacri", ma cercare di stimolare i giovani ad avvicinarsi all'Othello e a misurarsi senza timore con chi di esperienza ne ha da vendere. E' una strada su cui la Federazione deve continuare a muoversi incessantemente, senza remore e timori perché se si continuerà su questa strada il successo non potrà mancare e il futuro sarà sempre più roseo.
(il commento continua dopo i risultati)
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Ma torniamo ai Tre Moschettieri e diamo a Brusca quello che è di Brusca, complimentandoci con lui per aver riconquistato a Napoli il titolo di Campione Italiano al termine di due giornate di gare assai combattute ed appassionanti. Quest'anno la formula della finale del Campionato Italiano era cambiata ed invece dello spareggio tipo play off tra i primi sei del girone Master e i primi due delle speranze, si è giocata una finale a girone all'italiana. La vera sorpresa a mio avviso è stato Andrea Silvola che, dopo essersi aggiudicato a punteggio pieno il girone delle speranze, è riuscito nella fase finale a vincere ben tre partite. Prevedibile il successo contro il suo "alfiere", Sergio Nardo, a sua volta diventato Master con il secondo posto e quindi ammesso al girone finale, ma assolutamente superve le affermazioni contro Puzzo (48-16) e Maccheroni (55-9), e questo giocando una volta con il nero (contro Puzzo) e l'altra con il bianco (contro Maccheroni). Ecco allora che con tale exploit Silvola si è classificato quarto a pari merito a 6 punti con Pettini e lo stesso Puzzo. Una impresa a mio avviso "storica". L'altra sorpresa è stato il crollo di Paolo Ghirardato, campione uscente che si è dovuto accontentare del terzo posto, sconfitto all'ultimo incontro da Francesco Marconi per 28 a 32. Per la seconda volta quindi il bravo Paolo deve cedere lo scettro di Campione d'Italia a Brusca. L'elemento però determinante per una buona affermazione dei nostri ragazzi al Mondiale di Milano deriva dal grande affiatamento che esiste nella squadra e da come tutti sentano l'importanza dell'appuntamento e la straordinarietà di un'occasione forse irripetibile; proprio per questo siamo convinti che i nostri tre alfieri oltre ad impegnarsi a livello individuale, come è giusto, giocheranno come non mai veramente per la squadra, per portare a casa qui punti che non rappresenteranno il loro successo ma saranno di tutta la Federazione, a partire dal presidentissimo Puzzo, al sempre presente e puntuale Biagio Privitera, fino ad Alessandro Maccheroni ritornato non solo a livelli competitivi validi (se è ha perso da Silvola è però riuscito a battere Ghirardato) ma anche di impegno concreto nella Federazione. Ho chiamato i "nostri eroi" i Tre Moschettieri, manca certo D'Artagnan, ma manca solo come giocatore visto che è in tre per nazione che si gioca, perché in realtà l'Othello il suo D'Artagnan ce l'ha e se lo tiene ben stretto (anzi è proprio D'Artagnan che si tiene ben stretto l'Othello). Mi riferisco ovviamente a Stefano Clementoni che non solo ha favorito la nascita della Federazione a cui è stato sempre vicino, ma ci ha regalato questo mondiale a Milano con uno sforzo organizzativo non indifferente e quindi lo si può a ben diritto definire il vero artefice di questa avventura. Un ringraziamento va anche a Gianfranco Albertini, imprenditore e maestro vetraio Muranese che sarà con noi a Milano. Albertini non gioca, non ha mai giocato in vita sua una partita ad Othello, ma è rimasto affascinato da queste pedine che vorticosamente diventano nere e bianche sulla scacchiera, e allora da artista qual è ha creato una splendida coppa in vetro di Murano, coppa che premierà la nazione vincente al mondiale.
Uno splendido trofeo per un meraviglioso torneo, manca solo la pipa di Pertini e si ricreerebbe il clima del Mundial Spagnolo. In gamba Brusca, coraggio Marconi, la grinta Ghirardato, e andate tranquilli che comunque vada vi ringrazieremo sempre per questa magnifica speranza. D'Artagnam e i tre moschettieri vanno alla conquista del mondo, non ci sono i gioielli della regina da recuperare, bisogna conquistare quella coppa che, partendo da Venezia, ci auguriamo non debba fare troppa strada.
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