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I Campionato Italiano |
24 Settembre 1978 |
Zola Motel - via Risorgimento 186 - Zola Predosa (BO) |
Vincitore: Pier Andrea Morolli (Seniores) e Vincenzo Peccerillo (Juniores) |
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Formula: Campionato Juniores e Seniores
Topolino e la Federazione Italiana Othello presentano: 1° TORNEO NAZIONALE DI OTHELLO Valevole per l'assegnazione del titolo di campione italiano (categorie Juniores e Seniores) che rappresenteranno l'Italia ai campionati mondiali di New York. Il torneo è aperto a tutti i lettori di Topolino: categoria Juniores sino ai 15 anni e categoria Senior da 16 anni in su. La partecipazione è gratuita.
Diventa un "manager" di Othello e organizza un torneo categoria Juniores. Ecco cosa ricevi subito gratis: - la tessera di "manager" della Federazione Italiana Othello - Il distintivo - Il regolamento e le schede per raccogliere i risultati degli incontri e le classifiche - le tessere per i componenti della tua squadra - la medaglia e il diploma da assegnare al vincitore del tuo gruppo - la locandina e le istruzioni per organizzare il torneo.
Cerca subito tanti amici, compagni di scuola, fratelli, sorelle, cugini, tutti di età non superiore ai 15 anni. In più siete e meglio è. Appena composta la squadra compila il tagliando qui pubblicato e spediscilo incollato cartolina postale affrancata a: TOPOLINO - Torneo Othello - Casella Postale N. 3967 - 20100 Milano. Diventerai così "manager" della tua squadra nella quale potrai anche giocare. Il tagliando deve pervenire al più presto.
Come si svolge il torneo nazionale di Othello e come si arriva al Campionato del Mondo. Seguendo le istruzioni ricevute sarai in grado di organizzare le eliminatorie tra i componenti della tua squadra. Terminati gli incontri, compila le schede di partecipazione e la classifica con il nome del vincitore, e spedisci tutto in busta chiusa regolarmente affrancata a Federazione Italiana Othello Casella Postale AD 1683 BOLOGNA. La busta dovrà pervenire entro il 25 maggio 1978.
I vincitori del torneo saranno invitati dalla Federazione Italiana Othello a partecipare, accompagnati dal proprio "manager", alla fase semifinale che avrà luogo in tutti i capoluoghi di regione (20 in totale) domenica 11 giugno 1978. Le eventuali spese di viaggio, consumazioni, ecc. saranno a carico dei concorrenti e dei "manager".
I 20 vincitori saranno premiati con diploma e medaglia e disputeranno il 10 settembre 1978 la fase finale a Bologna, dove è prevista l'ospitalità a pensione completa (e il rimborso delle spese di viaggio a/r Bologna 1a classe in treno) anche per un accompagnatore e il "manager". Qualora questo ultimo fosse egli stesso concorrente finalista sarà ospitato con un solo accompagnatore.
I primi tre classificati della fase finale riceveranno una coppa, il vincitore assoluto sarà proclamato Campione Italiano di Othello 1978 Categoria Juniores e rappresenterà l'Italia ai campionati del mondo, in programma a New York nel mse di ottobre 1978, ospite con un accompagnatore, dalla Federazione Italiana Othello. Anche il suo "manager" sarà ospitato gratuitamente a condizione che non sia egli stesso concorrente vincitore.
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Per la Categoria Seniores possono partecipare al torneo i lettori di TOPOLINO che hanno superato 15 anni di età, che dovranno iscriversi utilizzando il tagliando qui pubblicato. Contrariamente alla categoria Juniores, i concorrenti riceveranno istruzioni sulla data e luogo per disputare le semifinali. I 20 vincitori disputeranno la fase finale a Bologna, dove è prevista l'ospitalità a pensione completa. Il vincitore della fase finale sarà proclamato Campione Italiano di Othello 1978 Categoria Seniores e rappresenterà l'Italia ai Campionati del Mondo. Se il vincitore avrà un'età compresa tra i 15 e i 17 anni potrà partecipare alle due fasi (Bologna-New York) con un accompagnatore anch'esso ospite della Federazione.
PROGRAMMA DELLA FASE FINALE Giorno 23 Settembre. Sistemazione presso il Zola Motel Ore 19,30 - Cocktail tra i soci ed i dirigenti della Federazione Italiana Othello Ore 20,30 - Cena della Federazione
Giorno 24 Settembre. Giorno della gara Ore 8 - Sveglia e Colazione Ore 9 - Inizio del Torneo di Othello Ore 13 - Fine torneo e pranzo della Federazione Italiana Othello Ore 15 - Premiazione vincitori Partenza per il ritorno
di seguito una breve scheda dei CAMPIONI
PIER ANDREA MOROLLI (da Rimini) Durata della partita che l'ha reso vincitore: 35 minuti, giocata con Guido Ravazzo di Torino. Frequenta il Liceo Scientifico Età: 17 anni Hobbies: Pratica il ciclismo ma gioca soprattutto a Othello! Curiosità: ha giocato tutta l'estate studiando 300 e più schemi che potevano eventualmente mettere in atto i suoi avversari
VINCENZO PECCERILLO (da Napoli) Durata della partita che l'ha reso vincitore:28 minuti, giocata con Emidio Barsanti di Roma. Frequenta il Liceo Classico Età: 17 anni Hobbies: Lettura, gioco del Tennis e Calcio (è un acceso tifoso del Napoli) Curiosità: Ha iniziato a giocare a Othello vedendo un annuncio di un torneo di quartiere.
Il ricordo di Vincenzo Peccerillo Intervista del 10 Settembre 2023
"All'epoca avevo conosciuto questo gioco vedendo un annuncio in oratorio, poi avevo ritrovato l'Othello tra le pagine di Topolino. Ero sempre stato appassionato di giochi astratti, tanto che in seguito mi avvicinai anche ai tornei di scacchi e ai tornei di Master Mind. Mi appassionavano anche i giochi logici e matematici. Soprattutto nel 1978, a Napoli, ma credo valesse per tutta l'Italia, non c'erano pubblicazioni che aiutassero a capire le strategie othellistiche. Sebbene i giapponesi lo praticassero da qualche anno non avevamo referti, o riviste che ci aiutassero a carpirne i segreti. Questo aspetto però rendeva tutti noi neofiti sullo stesso livello, e probabilmente ci spronava a scoprire per primi le tattiche vincenti. Dopo qualche partita giocata da solo, avevo intuito che gli angoli erano caselle importanti, perché le pedine che li conquistavano non potevano essere catturate, e le pedine sui bordi risultavano anch'esse importanti, perché catturabili solo dai lati. Nelle prime partite quindi puntavo a raggiungere i bordi e a non cedere gli angoli, e queste due piccole strategie vedevo che portavano da subito buoni frutti. Per raggiungere i nazionali dovetti vincere un torneo locale ad eliminazione diretta, con ben 32 partecipanti, poi superare lo spareggio con una ragazza che si era imposta in un torneo locale simile al mio. Quest'ultima vittoria mi conferì il titolo di campione regionale della Campania e per l’occasione ricevetti una piccola coppa sponsorizzata da Topolino, che conservavo con orgoglio nella mia cameretta. Ottenni infine l’invito per Zola Predosa, in provincia di Bologna, per disputare la fase finale dei Campionati Italiani. Mi recai al torneo con un amico, il quale ricopriva il ruolo di Manager, anch'egli ospitato a spese della Federazione. Quando giunsi allo Zola Motel, quello che ricordo era il lusso nel quale era stato organizzato l'evento. C'erano i rappresentanti della maggior parte delle regioni italiane, anche se non tutte erano presenti. Quel primo campionato Italiano si disputò in un'unica grande sala, dove erano coinvolti sia i Campionati Juniores che Seniores sebbene, essendo due tornei distinti, avevamo poco a che fare gli uni con gli altri. Gli accoppiamenti e l'assegnazione dei colori avveniva tramite sorteggio e in quella mattina del 24 settembre giocammo 5 o 6 partite in tutto. Ricordo che l'ultima fu contro Emidio Barsanti, un forte giocatore di Roma e grazie a quella vittoria conquistai il titolo di Campione Italiano Juniores. Non so dire quello che provai esattamente in quel momento. Ero molto giovane, ma vi assicuro che mi sentivo molto disorientato, ritrovandomi improvvisamente al centro dell’attenzione. C'erano dirigenti, giornalisti e televisioni locali che volevano farmi interviste; una sorta di popolarità che mi metteva in imbarazzo. Tornai a Napoli con questa coppa che stringevo con orgoglio. Era anche pesante perché all'epoca si usavano questi basamenti di marmo importanti, ed era talmente grande che faceva sfigurare la coppa di Topolino che avevo in camera. Grazie alla vittoria ai Nazionali sarei volato a New York per giocare i Campionati del Mondo, o almeno era quello che mi avevano detto e che contavo di fare. All'epoca, ma forse anche adesso, New York era una di quelle mete che fai solo al viaggio di Nozze. Ci veniva data la possibilità di visitare l'America gratuitamente! Mio padre mi fece da accompagnatore ed è solo grazie al suo impegno che riuscimmo ad ottenere in tempo passaporti e visti. Quella era la prima volta che prendevo l’aereo e quel viaggio fu così emozionante che due anni più tardi, decisi di iscrivermi alla facoltà di Ingegneria Aeronautica."
Vincenzo Peccerillo.
Il ricordo di Pier Andrea Morolli Intervista del 12 Settembre 2023
"Ricordo che quei campionati Italiani erano organizzati da Pier Francesco Dell'Amore, per conto della Baravelli, all'epoca segretario della Federazione Italiana Othello. Io mi qualificai ai regionali vincendo a Bologna. Quando arrivai a quel torneo la favorita era Ambra Pallotti, fidanzata di Pier Francesco, figlia del compianto Gino Pallotti, un famoso disegnatore e fumettista italiano che all'epoca lavorava per il Guerin Sportivo. Gino, in seguito, mi regalò la mia caricatura fatta da lui in persona. Aveva disegnato caricature a tutti gli sportivi più importanti ed entrare il quel club per me fu una grandissima soddisfazione. Il matrimonio tra l'Othello e il Guerin Sportivo tuttavia avvenne solo l'anno successivo. All'epoca era Topolino a sponsorizzare l'evento. Io avevo 16 anni e per pochi mesi rientrai nella Categoria Senior. Il torneo era organizzato in un Motel lussuoso e professionale. Ricordo che non arrivavamo a 20 giocatori, perché non tutte le regioni erano rappresentate, però c'erano molti appassionati a seguire l'evento. Ricordo di aver giocato con una signora veneta una partita amichevole, in cui per la prima volta feci quella sequenza che negli anni successivi gli americani attribuirono erroneamente a John Stoner, ma all'epoca della Stoner Trap, quella sequenza l'avevo già fatta in diverse occasioni. Tornando al torneo, ci fu una prima fase ad eliminazione diretta, poi un girone di 6 giocatori, in cui sicuramente finimmo io, Ambra Pallotti, Narciso Scarpa e Gildo Ravazzolo, che se non sbaglio era di Cuneo. Ricordo di aver giocato anche con Letizia Bulli di Firenze ma lei l'affrontai nella fase ad eliminazione diretta. In quel girone feci 5 punti, venni battuto solo da Narciso Scarpa che però perse due partite. Sono sicuro che all'epoca Narciso fosse veramente tra i più bravi in Italia e sulla partita secca riusciva a mettere in difficoltà chiunque. Probabilmente gli mancava un po' di costanza nella lunga distanza. Giunsi a quei Campionati Italiani molto allenato, ma avevo dovuto studiare tutto da solo. I libri e le riviste con le partite dei maestri giapponesi le rimediai solo in seguito. Avevo cercato per tutta l'estate un libro sull'Othello, ma, non scherzo, mi spedirono il libro di Shakespeare, Casa Editrice Harcourt Brace Jovanovich. E così per imparare e migliorare, giocavo tutti i giorni contro me stesso, tantissime ore, da Natale fino al giorno dei Campionati Italiani, provando e riprovando le possibili aperture di gioco e le possibili strategie di centro partita. Con l'Othello ho vissuto 5 anni intensi e bellissimi e benedico per questo tutti coloro che me l'hanno permesso. Lasciai nel 1982 con il grande rimpianto di essere quasi l'unico sportivo italiano a non vincere i Mondiali in quell'anno. Temo di aver deluso il mio amico Mario Clementoni e mi dispiace ancora. In quell'ultimo Campionato del Mondo buttai via per due volte la possibilità di avere una semifinale facile. In quella edizione giocavamo con gli orologi analogici e nella partita contro Per-Erik Wåhlberg non sapevo quanti secondi ancora disponevo per contare il finale prima che la bandierina cadesse. E così decisi di affidarmi all'intuito, perdendo di poche pedine. Se avessi contato, avrei vinto quella partita e in semifinale avrei affrontato Luc Bruyninckx, un buon giocatore che però ho battuto nello spareggio per il terzo e quarto posto. In finale probabilmente avrei affrontato Kunihiko Tanida, che era giovane ma in Giappone aveva già vinto. Forse l'avrebbe spuntata comunque lui, ma fino a quel momento le sfide tra noi due erano ferme sull'uno pari. Marione dov'è adesso la cosa degli orologi la sa e mi ha perdonato. Quella delusione mi spinse a lasciare l'Othello. Nel frattempo l'arrivo dei Computer ha tolto quel romanticismo che vivevo all'epoca e per questo non so se tornerei a giocare a Othello. Nella vita non è vietato cambiare idea, ma per ora mantengo fede a quella decisione presa nell'82. Questo gioco resterà sempre uno dei pezzi più importanti della mia vita. Conservo ancora tutti i miei trofei, anche se quelli d'argento hanno fatto un po' di patina."
Pier Andrea Morolli
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