Formula: 7 turni + semifinali e finale
I trentanovesimi Campionati Italiani lasciavano presagire, già alla vigilia, un torneo equilibrato e avvincente, motivato anche dall'assenza di due favoriti d'obbligo, Roberto Sperandio, già vincitore per 3 volte e Michele Borassi, 8 volte campione. Tra tutti i partecipanti il solo ad aver già vinto il Campionato Italiano era il nove volte iridato Francesco Marconi, a caccia già da qualche anno del prestigioso decimo titolo. Molti giocatori vedevano in questa manifestazione l'occasione per prendere il titolo di maestro o addirittura i Dan. La fase di qualificazione è stata molto combattuta e con diversi colpi di scena. Pronti via e Domenico Palladino, in gran forma, batte Francesco Marconi, complicando non poco i piani del maestro romano, costretto a galleggiare tra il quarto e il quinto posto per tutto il girone. Al termine dei 7 turni Alessandro Di Mattei vince con 6 punti, seguito da Domenico Palladino con 5 punti e mezzo, poi Paolo Scognamiglio e Francesco Marconi a 5, con quest'ultimo che rientra in extremis tra i semifinalisti grazie alla vittoria all'ultimo turno contro Gianluca Ilacqua per 33 a 31. Mentre in una semifinale Scognamiglio batteva per 2 a 0 Palladino (nonostante il giorno prima lo scontro tra i due aveva dato esito invertito), nell'altra l'equilibrio la fa da padrone. Dopo che Marconi ha vinto la prima partita per 41 a 23, Di Mattei si rifà nella seconda per 43 a 21. Ma il verdetto è crudele nella bella dove i due maestri pareggiano 32 pari e Di Mattei passa in finale per 2 pedine di scarto. Nella finale per il terzo e quarto posto un Palladino brillante batte 33 a 31 un Marconi un po' spento. La finale invece vede Di Mattei vincere 2 a 0 contro Scognamiglio, autore comunque di un torneo lodevole. Alessandro conquista, dopo 6 finali perse (tutte contro Michele Borassi) il suo primo titolo nazionale, e fa doppietta dopo il Gran Maestro ottenuto 2 settimane prima.
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