Formula: 4 gironi + semifinali e finali
Il 1983 è l'anno di Ghirardato. All'epoca ancora sedicenne, Paolo frequentava il quarto liceo scientifico e si definiva grande appassionato di computer. Si presentava ai Campionai Italiani dopo aver studiato e ristudiato l'Othello, abbastanza, a suo dire, per sentirsi sicuro. Succede a Pier Andrea Morolli, grande assente della competizione, ma la presenza di Peccerillo, Zama, Peres, Puzzo e di tutti gli altri maestri più forti dell'epoca non tolgono lustro alla sua vittoria.
Il torneo si disputava su quattro gironi da quattro giocatori l'uno (tranne l'ultimo, composto da tre partecipanti), con partite di andata e ritorno, a colori invertiti. Il campione di ogni girone affrontava gli altri in sfide di semifinale e finale al meglio delle tre partite. Tra le teste di serie solo Alessandro Maccheroni e Luigi Puzzo non riuscivano ad avanzare alla fase finale, per colpa proprio di Ghirardato (contro il quale Maccheroni non va oltre un pareggio e una sconfitta) e di Augusto Brusca (quest'ultimo vinceva per mezzo punto un girone difficilissimo, in cui anche Paolo Arcudi ha provato a dire la sua). Più facili i compiti di Pietro Zama e Vincenzo Peccerillo che superavano la propria divisione a punteggio pieno.
Nelle Semifinali Vincenzo Peccerillo aveva la meglio di Augusto Brusca abbastanza facilmente, mentre Ghirardato aveva bisogno della terza partita per superare Zama. La finale era un continuo colpo di scena. Dopo aver perso la prima partita per 64 a 0 contro Peccerillo, Ghirardato piazza due vittorie che gli consegneranno il primo di tanti successi!
Di lui diranno: "Ha sorpreso tutti presentandosi con una tecnica rivoluzionaria. Tendeva infatti a cedere gli angoli mentre tutto lo avevano sempre considerato un grave errore"
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