Formula: 11 turni + finali
Tratto da FForum n.10 (rivista francese dedicata all'Othello)
Ci muoviamo verso il torneo di Cambridge come fossimo i tre moschettieri. Saremmo dovuti essere in 4 ma il nostro asso, il d'Artagnan nazionale, per tutti Bernard Daunas è stato sconfitto ben prima di arrivare all'evento. Non certo da un gruppo di guardie del cardinale, ma da una stazione di traghetti, per colpa di una serie di misteriosi eventi che hanno permesso al nostro eroe di giungere solo nel bel mezzo del terzo round. E quindi siamo rimasti solo Marc Tastet, Jean-Francois Puget e il sottoscritto, per affrontare il pacchetto scatenato dei migliori giocatori inglesi: Graham Bightwell, Peter Bhagat, (cioè 2 dei 3 migliori britannici qualificati all'ultimo Campionato Mondiale), Imre Leader, Paul Smith e Joel Foinstein. Come dire... non c'è fine al peggio. Non scordiamoci poi David Shaman, un americano solitario e lontano da casa e Fred Lelieveld, un olandese molto amichevole, sempre accompagnato da sua figlia Frédérieke, che non aveva ancora deciso se partecipare a un torneo. Si raggiungeva infine quota 24 partecipanti, un record per l'Open di Cambridge (Nota infida: Parigi'88 ha raggiunto i 40 giocatori). Il torneo come al solito era ben organizzato e arbitrato con serietà. Il tutto si è svolto in un ottimo clima che ha visto la difficile vittoria in finale di Shaman su Leader per 2 a 1. Per quanto mi riguarda, ho raggiunto la finalina per il 3°/4° posto contro il mio "acerrimo avversario" Peter Bhagat, contro il quale mi sono conteso il Gran Prix Europeo 1987. Purtroppo Peter mi ha battuto ancora per 2 a 1. Aggiungo alcune note a mo' di rimpianto per la debole partecipazione Francese. Dov'erano gli uomini di Tolosa? Philippe Juhem stava ancora rimuginando nella collera? E gli altri? Ricordo alcuni punti messi alla rinfusa: 1) Londra è ad un passo dalla Francia. 2) Navi e treni sono frequenti. 3) La trasferta è relativamente economica. 4) Tutti i vantaggi di un torneo (pasti, serate, alloggio, ospitalità) qui a Cambridge sono straordinariamente padroneggiati. 5) Cambridge è eccezionale. 6) Troviamo tutti qui allo stesso modo e tempo, i migliore giocatori europei. 7) Imre Leader parla francese. 8) A volte non piove a Cambridge. 9) L'umorismo inglese è inimitabile, e infine... 10) Si mangia bene qui (ci sono molti ristoranti non-inglesi)
L'ultima osservazione riguarda i nostri risultati, relativamente poveri: e questo rimprovero vale anche per me, che ho la colpa di aver giocato poco PRIMA di arrivare al luogo del torneo. Le carenze sono particolarmente chiare, nei confronti della concorrenza, soprattutto per quanto riguarda la pratica nelle fasi di apertura. Per quanto mi riguarda, scongiuri a parte, so già che l'11 e il 12 Febbraio 1989 sarò di nuovo qui. E voi?
Didier Piau
Per vedere la classifica finale del GPE 1988 clicca qui. Per la cronaca delle altre tappe: Milano, Italia (19 e 20 Dicembre 1987) Copenhagen, Danimarca (25 e 26 Giugno 1988) Parigi, Francia (27 e 28 Agosto 1988)
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