Formula: 11 turni + finali
L'élite mondiale dell'Othello si è incontrata a Parigi il primo e il 2 settembre, dove si sono radunati ben 43 giocatori, uno più masochista dell'altro, venuti a testare il loro livello contro i grandi nomi che sono campioni inglesi, giapponesi, svedesi, italiani, belgi e francesi. Un giocatore jugoslavo è venuto addirittura da spettatore, dimostrandoci che anche ad Est sono interessati a tutti i giochi di competizione, qualunque essi siano.
I giocatori francesi si erano preparati particolarmente bene per questo torneo poiché una dozzina di loro erano tornati da un ritiro di Otello nell'Ardèche.
Sylvain Quin ha avuto l'opportunità di esporre con orgoglio il suo database IBM che riunisce più di 3700 partite. I giocatori stranieri, molto interessati, sono rimasti sorpresi nel vedere le loro partite archiviate e classificate statisticamente (ndr: sic!) alla mercé di tutti.
Emmanuel Lazard aveva programmato l'equivalente di questa base dati su Atari 1040. È innegabile che sarà lo strumento di studio del futuro e diversi giocatori stanno seriamente pensando di spendere una fortuna per acquistare un computer.
Torniamo al torneo; altamente contestato, ha permesso di scoprire giocatori di talento, come Vincent de la Boiserie che è arrivato terzo tra i francesi, dietro Marc Tastet e Didier Piau, costringendo i campioni a riflettere sul loro stato di forma o di preparazione.
Takeshi Murakami, venuto appositamente dal Giappone per questo torneo, indossava una maglietta con tutti i nomi dei campioni del mondo. Sicuramente sognava di incidere anche il suo nome ma purtroppo, per quanto riguarda la prestazione di Parigi, un calo di forma lo ha portato alla sconfitta contro Bhagat, Piau e Leader, e pareggiare contro Delfante. Di contro ha preso attentamente nota delle sue partite (a memoria come al solito) per avvisare Tamenori che ci sarà del lavoro da fare per tenere a bada tutti questi contendenti al titolo mondiale, che si svolgerà tra pochi mesi.
Il torneo si è concluso infine con la finale giocata tra Imre Leader e Marc Tastet, con il francese primo classificato nel girone di qualificazione, ma con il britannico capace di imporsi per due partite a zero, vincendo prestigiosa tappa di Parigi. Il Gran Prix Europeo 1990 è andato così all'inglese Bhagat, che bissa il successo del 1987 ed eguaglia Imre Leader nel numero di Gran Prix Europei vinti.
Tra gli italiani segnaliamo con piacere la presenza di Luigi Puzzo e Mauro Perotti. Certamente questo tipo di tornei aiuterà i nostri giocatori a crescere di esperienza, tuttavia avremmo voluto vederli un po' più in alto in classifica. Luigi Puzzo si ferma al ventiseiesimo posto, con cinque punti su undici conquistati, mentre Mauro Perotti è ancora più indietro, in trentaduesima posizione, con 4,5 punti.
Nella classifica generale del Gran Prix Europeo, il miglior italiano è stato Augusto Brusca, che si piazza quinto con i suoi 170 punti ottenuti nella tappa di Milano, dietro di lui Francesco Marconi e Paolo Ghirardato, appaiati in dodicesima posizione con 55 punti complessivi. Tutti e tre i nostri migliori maestri però hanno concluso la loro esperienza in questo EGP già alla prima tappa, perdendo probabilmente l'occasione di competere per il titolo, o almeno giocarsi le loro chance.
Per vedere la classifica finale del GPE 1990 clicca qui.
Di seguito tutte le tappe del circuito:
Milano
Cambridge
Copenhagen
Parigi
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